L’eccessivo collegamento nel cane da ferma – Ars Venandi

L’eccessivo collegamento nel cane da ferma

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L’eccessivo collegamento nel cane da ferma

Definizione. Questo fenomeno si verifica quando il cane “sta tra i piedi” del conduttore, cercando a raggio ridotto e non perdendolo di vista nemmeno per un secondo, quasi temesse di perderlo. Molto diffuso nei Breton, ma anche le altre razze non ne sono esenti.

Cause. Possiamo avere davanti soggetti troppo insicuri, che mancano di iniziativa e che si affidano completamente al proprietario, senza affrontare minimamente alcuna difficoltà da soli, oppure soggetti ben collegati, ma con padroni ansiosi di perderli che non li hanno mai lasciati allontanare portandoli a non esplorare oltre un certo raggio d’azione. Può talvolta succedere a qualche cucciolone mai uscito dal box prima dei 5 – 6 mesi e che non sa come affrontare il mondo circostante. Un’altra causa può essere un trauma risalente alle prime uscite (per esempio: il cucciolone che esce per le prime volte e si perde seguendo un’emanazione).

Possibili rimedi. Il miglior rimedio resta sempre e comunque la prevenzione: non esasperiamo i nostri cani con la pretesa del collegamento e facciamoli uscire nei modi e nei tempi giusti, affinché non temano di esplorare i vari ambienti in cui andranno a cacciare. Se abbiamo un cane di questo genere dobbiamo smettere di dargli attenzione o quanto meno ridurla almeno quando lui entra in ansia, quando, durante la caccia ci sta eccessivamente attorno (evitiamo di parlargli e di guardarlo) in modo che capisca che il suo atteggiamento non porta a nulla ed è privo di fondamento. Sarebbe bene che cani con questo modo di fare lavorino (gradualmente) con più persone, che non gli diano eccessive attenzioni ma usino gli stessi metodi per condurlo, in modo che non si affezioni esclusivamente a una sola persona, rischiando di sfociare poi in un disturbo quale “l’ansia da separazione”. Un metodo efficace è far in modo che il cane risolva piccoli problemi da sé, o, se si tratta di un cucciolone, portarlo a caccia per le prime volte con un cane adulto già addestrato che lo porterà a scovare la selvaggina. In tal modo scoprirà che anche lontano dal compagno umano può dar sfogo alle sue doti venatorie. Stiamo però attenti a non esagerare col far uscire un cucciolone con un cane adulto perché la dipendenza potrebbe spostarsi dal conduttore a questo, portando il nostro ausiliare a non poter andare a caccia se non accompagnato da un altro suo simile. Inoltre sarebbe bene portare fuori il cucciolone da solo e “farlo incontrare”, magari servendoci all’occorrenza per le prime volte di buone quaglie volatrici, le quali stimoleranno l’istinto venatorio del nostro soggetto, il quale, se provvisto delle giuste doti, imparerà a cercarle nel modo opportuno e a una giusta distanza dal cacciatore. Anche l’abbattimento di qualche quaglia a seguito di una buona azione può essere utile allo scopo di migliorare questa situazione nell’ausiliare. I metodi sono tanti…almeno quanti sono i cani da ferma nel mondo.

di Bernardino Deiana – educatore cinofilo
Tel. 348 2838116

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