Allevamenti di qualità: pernici e quaglie di Carlo Loche – Ars Venandi

Allevamenti di qualità: pernici e quaglie di Carlo Loche

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Allevamenti di qualità: pernici e quaglie di Carlo Loche

Carlo Loche e Robin Roverati

Negli ultimi tempi abbiamo fatto il callo alle tante ingiustizie che la nostra categoria deve costantemente subire, ma la perdita (temporanea si spera) della caccia alla stanziale nobile proprio non mi va giù.

Le cause della scarsità di selvaggina nobile stanziale derivano da: abbandono di certe pratiche agricole e rurali che aiutavano il benessere di quelle specie; troppi prodotti chimici in agricoltura; una ormai eccessiva e costante presenza di greggi di pecore nel Campidano con il loro codazzo di cani che fanno strage di questa selvaggina; troppi gatti lasciati a una vita di semi-selvaticità che contribuiscono a far danni; il non voler programmare una seria politica di contrasto all’aumento esponenziale di cornacchie e volpi; non ultimo l’impatto che alcuni “disonesti” a due zampe eseguono 365 giorni l’anno …Ma…Ma… in tutti questi anni i soldi (tanti) dei cacciatori versati per il ripopolamento dove son finiti? Perché non si è fatto immissione di Fauna?

A proposito di ripopolamento vi parlerò dell’allevamento di fauna di Uta di Carlo Loche che ben conosco sia per ragioni professionali che di amicizia. Premesso che in quell’allevamento si producono Pernici Sarde con D.N.A. puro al 100% (certificato dall’università di Sassari), possiamo asserire senza possibilità di smentita che se fosse dato modo a chi lo dovrebbe fare e a chi lo vorrebbe fare, il lancio a scopo di ripopolamento con quelle pernici sarebbe la carta vincente per poter proseguire l’attività venatoria e far si che le nostre campagne tornino ad avere selvatici in numero soddisfacente.

Pernici sarde nelle voliere dell’allevamento di Carlo Loche

Certo che i privati e i volonterosi privi di nozioni sufficienti dovrebbero affidarsi al Sig. Carlo per avere quelle indicazioni necessarie a una buona riuscita dei lanci che sappiamo essere: tempi, habitat, alimentazione, selezione dei capi, fattori di disturbo ecc ecc.

Con questo spero che sia chiaro che intendo affermare (se ce ne fosse bisogno) che è falso che la fauna allevata una volta immessa non si adatta e non riproduce. Se la Fauna è come quella descritta e l’immissione viene seguita da persone che siano professionalmente preparate state certi che il risultato sarà eccellente!

Io vi ho parlato tenendo come esempio l’allevamento di Uta del Sig. Carlo Loche ma sappiate che anche la Regione per mano di Forestas ha eccellenti allevamenti di Pernici e Lepri: Bonassai, Monastir, Santadi, vi garantisco che se vedeste per esempio quello di Monastir, dove con cura e professionalità il responsabile alleva migliaia di Pernici, rimarreste a bocca aperta… Se solo venissero rilasciate nei territori vocati al posto di farle nascere e morire in gabbia, potremmo considerare spesi bene i nostri soldi.

Un saluto a tutti. R.R.R.

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