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Anima liscia o rigata?

Da tempo leggiamo comparazioni o ragionamenti sulla scelta dell’arma da utilizzare per la caccia al cinghiale: liscia o rigata? Noi sardi abbiamo sempre letto incuriositi ma mai partecipi in quanto le armi ad anima rigata erano considerate fuorilegge in Sardegna. Almeno fino a poco tempo fa.
Il dibattito che si viene a creare ragionando sul dilemma anima liscia o anima rigata porta ad infinite conclusioni, i siti web che propongono questo argomento presentano infatti una lista di “Post” infinita.

Un fucile con canna slug


In Sardegna la distanza media di tiro fra cacciatore e cinghiale è di 10-30 metri. Chiramente ci sono eccezioni rappresentate da tiri estremi che vanno da poco più di 2 metri fino ad arrivare a distanze medio-lunghe nella quale si possono affrontare tiri in sicurezza oltre i 100 metri. Capita a volte di occupare nel corso di una giornata di caccia, postazioni con raggi di tiro differenti. In considerazione di questo fattore abbiamo la necessità di utilizzare un’arma da battuta che sia adatta ai tiri sopra elencati. Dalla grande famiglia delle armi a canna rigata escluderei quelle dotate di azione Bolt-Action in quanto il meccanismo manuale di riarmo non consente il ricaricamento dell’arma in tempi rapidissimi. Questo però non esclude la possibilità di utilizzare le Bolt-action anche in Sardegna, con un buon esercizio è possibile ricaricare in velocità. Le carabine papabili per noi sono le immancabili semi-automatiche e i più nobili express.

Benelli Argo E 30.06


Allo stato attuale in Sardegna un buon 95% delle armi per la caccia al cinghiale è rappresentato dai semi-automatici Cal. 12 e il restante 5% è occupato dai sovrapposti o doppiette e semi-automatici Cal. 20.
Molti di noi, incuriositi dalla canna rigata si porranno il motivo per la quale dovrebbero abbandonare il beneamato Cal. 12 per passare alla sconosciuta carabina, molti considerano la carabina un’arma non adatta alla Sardegna e non la utilizzeranno mai.

Sempre più cinghialai si affidano alla precisione delle carabine


Ma vediamo quali sono i pro e i contro di un’arma a canna rigata.
La canna rigata è più potente, ha maggiore penetrazione ed è più precisa. Inoltre ha maggior gittata, possiede degli organi di mira migliori, può essere corredata di ottica da battuta o di un sistema di mira elettronico e stando alle statistiche, il proiettile è meno soggetto a pericolosi rimbalzi di una comunissima palla calibro 12.
Di contro, molte carabine sono sbilanciate in avanti, specialmente quelle camerate in calibri magnum. Fino a pochissimi anni fa tutti i modelli in commercio non permettevano modifiche di piega e di deviazione e per spararci discretamente necessitavano di una certa pratica. Una palla dai 6,5 agli 8 mm di diametro spinta ad altissima velocità (800 – 900 m/sec) danneggia la spoglia maggiormente di una Gualandi o di una Brenneke che a fatica raggiungono i 450 metri al secondo.

Sauer 303 con red dot Zeiss Compact Point


Spesso si imputa alla carabina maggior pericolosità rispetto al Cal. 12 in quanto la maggiore gittata può essere causa di incidenti. Mi sento il dovere di precisare che qualsiasi arma è pericolosa se non utilizzata con coscienza e sicurezza..
Sostanzialmente con la canna rigata si apre un mondo nuovo nella quale le possibilità di scelta vanno ben oltre rispetto alle alternative dei fucili ad anima liscia. A pari passo con le novità sorgono anche varie problematiche legate alla taratura dell’arma e alla transizione dal sistema di puntamento del classico mirino puntiforme o a cilindretto rosso luminescente per passare alle più sofisticate e precise mire metalliche di cui sono dotate le carabine. Consiglio pertanto i nuovi “rigatisti” di frequentare i campi di tiro dotati di sagoma mobile e di bersaglio fisso per poter fare tanta tanta pratica prima della stagione venatoria al fine di evitare cocenti delusioni, sappiamo tutti quanto fa male un cinghiale che salta la nostra fermata!

a cura della redazione

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