BERCHIDDA. La grande passione per la caccia e il piacere di stare in compagnia con gli amici. E’ in questo contesto di allegria che gli amicihanno ricordato Domenico Sanna (conosciuto da tutti come zio Micheddu) il quale domenica scorsa, al rientro dalla giornata venatoria trascorsa nella riserva di caccia, è stato stroncato da un infarto. Classe 1925, alla veneranda età di 86 anni, Micheddu Sanna era presente tutti i giorni in campagna per mandare avanti l’azienda agricola, assieme ai familiari. Un dato che non stupisce per chi conosce la famiglia Sanna. Le cronache paesane ricordano che la mamma di “Micheddu”, zia Peppina – la quale è stata per alcuni anni la nonnina d’Italia -, ha visssuto sino a 110 anni e le sorelle di “Micheddu”, scomparse negli ultimi anni, avessero raggiunto tutte la soglia del secolo di vita.
Assieme ai fratelli, zio Micheddu nel corso degli anni ha gestito una delle riserve di caccia più note in Sardegna.
Testimonianza di questo è stata la presenza, al suo funerale, di tanti amici venuti da tutta l’isola. Tante le vicende e le storie legate alla riserva che, con un terreno di poco inferiore ai 2 mila ettari, a cavallo tra i comuni di Berchidda, Oschiri, Monti, Buddusò e Alà dei Sardi.
Oltre alla caccia, il rispetto dell’ambiente e della selvaggina con zone di rispetto faunistico, delle mini oasi protette che fanno da vivaio anche per i terreni circostanti. Ed è proprio in questi terreni che nidifica uno dei rapaci più rari, l’Aquila del Bonelli.
E di questo patrimonio naturalistico Micheddu Sanna era fieramente orgoglioso, tanto da rinnovare recentemente le autorizzazioni per l’azienda venatoria “Pedra e Nae” per il ripopolamento degli animali per la caccia.
– Maurizio Porcu

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