LULA. Silenzio venatorio rispettato per il terzo anno consecutivo. I circa 130 cacciatori di Lula, nella giornata di apertura alla pernice, hanno lasciato le doppiette appese al chiodo. Niente botti, quindi, nella riserva autogestita, qualche sparo isolato nel resto del territorio, sicuramente da parte di qualche «forestiero» non informato. In tutti, quindi, è prevalso il buon senso per salvaguardare «i voli» delle pernici che, in questi ultimi due anni, hanno registrato, in agro di Lula, un leggero incremento. Un no secco, quindi, e non solo alla caccia «a tutto giorno che richiama, da zone da sempre meno felici, i cacciatori che perlustrano a tappeto, portando all’estinzione il nobile volatile». Per i cacciatori lulesi occorre intervenire, prima che sia troppo tardi. L’appello è rivolto alle associazioni di categorie e, soprattutto, l’assessore regionale all’Ambiente, affinchè ognuno faccia la propria parte, ponendo regole precise, restrittive «in quanto solo con auto-ripopolamento si può salvaguardare la specie». A questo proposito sono in molti a rimarcare il fallimento del «lanci» di esemplari. In buona sostanza la salvaguardia della pernice passa attraverso il grano, l’acqua e il silenzio venatorio regolamentato. (b.a.