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Come valutare il trofeo del cinghiale

cro1In un precedente articolo mi sono permesso di dare alcuni consigli pratici su come estrarre e preparare il trofeo del cinghiale, ma credo che sia giusto anche descrivere come valutarlo. Che c’é di male se quando lo appenderemo al muro, sopra un bello scudo in legno massello, potremo anche conoscere il suo punteggio e magari abbellirlo con una meritata medaglia? Io conservo gelosamente tutti i trofei di capriolo che ho abbattuto, dai modesti bottoni e puntuti ai belli e regolari “sei punte”, ma non disdegno di conservare anche i trofei di tutti i cinghiali che, in qualche modo, meritano di essere ricordati più di tanti altri. Lo faccio esclusivamente per rendere onore all’animale abbattuto e per mantenere viva un’emozione per me indelebile, indipendentemente dal “punteggio CIC”. Dalle mie parti le macchine dei cacciatori si distinguono da tutte le altre per l’immancabile “zanna” di cinghiale attaccata allo specchietto retrovisore ma,  sinceramente, preferisco che i trofei vengano conservati in altro modo e con allegata una piccola scheda in cui siano stati riportati quanti più dati possibili sull’animale, come ad esempio la data e la zona dell’abbattimento, le condizioni meteorologiche, l’arma impiegata, il calibro, il tipo di palla ed anche, perché nò, il punteggio rilevato secondo il sistema internazionale. Queste sono tutte informazioni preziose per una buona gestione della specie e per il nostro bagaglio personale. Una corretta valutazione del trofeo fornisce anche delle precise e preziose informazioni sul selvatico che l’ha portato, come lo stato di salute, lo stato sociale, l’ambiente in cui viveva e la “razza”, visto che, inspiegabilmente, esistono delle zone dove i maschi adulti sviluppano le difese in modo maggiore rispetto ad altri che vivono a pochi chilometri di distanza. Sul mercato sono facilmente reperibili degli ottimi manuali in lingua italiana che insegnano come misurare correttamente palchi, zanne, pelli e crani di tutta la grossa selvaggina europea ma tutti nessuno escluso, si attengono fedelmente alle direttive elaborate dal CIC, il Consiglio Internazionale della Caccia e della salvaguardia della natura. Tutte le forme di valutazione CIC tengono conto di due fattori fondamentali: le dimensioni del trofeo e la sua bellezza, lo stesso vale anche per valutare correttamente difese e coti del cinghiale. La formula corretta e comunemente usata è la seguente: Lu + La + C + A – D. Lu è la lunghezza delle difese misurata sulla curvatura esterna dalla punta della zanna all’estremità della radice; La è la larghezza delle stesse misurata nella sezione maggiore; C è la circonferenza delle coti sempre misurata nel punto di massimo sviluppo; A sono i punti di aggiunta e D i punti in detrazione. La lunghezza delle difese (Lu) deve essere misurata con un metro in metallo flessibile oppure con uno in plastica telata tipo sartoria, in centimetri approssimati al millimetro e va eseguita su entrambe le zanne; la media tra le due lunghezze moltiplicata per un fattore 1 darà il numero da inserire nella formula. La larghezza (La) deve essere misurata con un calibro ventesimale in millimetri (con approssimazione in decimi). Anche in questo caso, dopo aver ottenuto la media tra le due difese, per ottenere il punteggio esatto dovremo moltiplicarla per il solito coefficiente, ma che in questo caso è 3. Nel calcolo della circonferenza delle coti (C) espressa in centimetri, non si eseguono medie perché il valore del punteggio si ottiene sommando i due valori e moltiplicando il risultato per 1. Le coti (affilatrici) si misurano senza considerare eventuali escrescenze anomale. Come abbiamo già accennato, alle caratteristiche dimensionali del trofeo dobbiamo aggiungere o detrarre dei punti in funzione della sua bellezza. Le aggiunte (A) possono raggiungere un massimo di 5 punti e si calcolano in base al colore ed alla forma. Di solito si danno fino a 3 punti per il colore, la curvatura, l’affilatura e la lunghezza delle zanne e fino a 2 punti per le stesse caratteristiche delle coti. Quando un trofeo è visibilmente molto bello come sviluppo e colorazione, si assegna il massimo punteggio (5) con la semplice motivazione di “trofeo eccezionale”. Credo sia doveroso ricordare che il trofeo del cinghiale, come anche quelli di tutta la grossa selvaggina in generale, va sì ben pulito, ma al fine trofeistico è tassativamente vietato alterarne il colore scurendolo o peggio ancora decolorandolo. Al trofeo del cinghiale si possono detrarre (D) sino a 10 punti per difetti, irregolarità (denti malformati, irregolari, troppo corti o asimmetria delle curvature) o per alterazioni maldestre, come appunto una modifica dell’aspetto estetico o il taglio del bordo delle radici. Nel calcolare le aggiunte e le detrazioni, non sono ammessi i mezzi punti. Un trofeo di cinghiale da 110 a 114,99 punti è medaglia di bronzo, da 115 a 119,99 è medaglia d’argento e da 120 punti in poi è medaglia d’oro. Non crediate che per ottenere “una medaglia” sia necessario recarsi a caccia in Bulgaria, in Ungheria o in Bielorussia, perché anche nel nostro ben amato Paese sono stati abbattuti numerosi cinghiali valutati “oro”. Quel che è grave  è che forse più di uno di quei fortunati cacciatori  non lo sapevano neanche che si erano guadagnati una prestigiosa “medaglia”. Oggi grazie alla costante informazione delle Riviste specializzate e all’interesse delle associazioni venatorie (prima tra tutte l’URCA), i cacciatori di cinghiali, sia veterani sia neofiti, stanno cominciando ad appassionarsi alla valutazione dei trofei e, quando ne hanno l’occasione, li espongono volentieri  alle mostre. Questa è una cosa buona e giusta oltre che eticamente corretta, perché in questo modo si onora l’animale abbattuto e se ne valorizza la caccia. Per concludere voglio fare un esempio pratico su come valutare un trofeo di cinghiale. Se una zanna è lunga 21 cm e l’altra 23 dovremo sommarle poi fare la media e moltiplicare per uno (21 + 23 = 44 : 2 = 22 x 1) per ottenere una Lu = 22 punti. Se le rispettive larghezze sono 28 mm e 29 mm vale lo stesso discorso ma moltiplicato per tre (28 + 29 = 57 : 2 = 28,5 x 3 = 85,5) otterremo una La = 85,5 punti. Ipotizzando che le circonferenze delle coti siano rispettivamente 8,5 cm e 8,9 cm le sommeremo ed il totale lo moltiplicheremo per uno (8,5 + 8,9 x 1 =  17,4), per avere C = 17,4 punti. Visto che il nostro è un bel trofeo gli daremo 4 punti di aggiunte A e nessuna (0) detrazione D. A questo punto possiamo riportare tutti i dati nella formula e calcolare il punteggio giusto: (Lu) 22 + (La) 85,5 + (C)17,4 + (A) 4 – (D) 0 =  128,9 (medaglia d’oro!). Come vedete misurare un trofeo di cinghiale è abbastanza facile e vi occorreranno pochissimi accessori come un metro, un calibro e, chi avesse la possibilità di reperirla, anche una dima già predisposta per questo genere di misurazioni. Se in futuro vi capiterà di abbattere un bel verro con delle zanne meravigliose, divertitevi a valutare il suo trofeo. Chissà, forse vi riserverà una piacevole quanto inaspettata sorpresa.
 
 
                                                           Marco  Benecchi           

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