Assemblea territoriale cacciatori galluresi – Ars Venandi

Assemblea territoriale cacciatori galluresi

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Assemblea territoriale cacciatori galluresi

Schermata 2013-03-29 a 14.56.16

Schermata 2013-03-29 a 14.56.16L’assemblea organizzata dal Movimento Sardo pro Territorio e dall’associazione Venatoria C.P.A. – Caccia – Pesca – Ambiente tenutasi a Olbia – Murta Maria in una sala super gremita da cacciatori di Olbia e provenienti dai Comuni di Monti, Loiri Porto S. Paolo, S. Teodoro, Budoni, Padru, Alà dei Sardi, Buddusò, Arzachena, presente in rappresentanza del Sindaco di Olbia, l’Assessore ai Lavori Pubblici Davide Bacciu, e Amministratori del Comune di S. Teodoro.

Si è sviluppato un dibattito coordinato dal rappresentante locale del Movimento Pro Territorio Benedetto Fois, sono intervenuti Alessio Pasella Coordinatore Regionale del Movimento Pro Territorio e Mario Mandaresu presidente provinciale C.P.A. al dibattito sono interventi anche Andrea Fresi con un documento sulle ragioni del no agli A.T.C. Ambiti Territoriali di Caccia e Pietro Pirredda di Arzachena che ha parlato anche sul trasporto e porto delle armi.

Dal dibattito è scaturito oltre all’impegno del Movimento, l’impegno delle Associazioni e di tutti i partecipanti a non accettare la chiusura del territorio alla caccia;

No! Al piano faunistico venatorio provinciale olbia tempio in presenza dell’attuale quadro normativo nazionale l.q.n. 167/92 e legislativo regionale l.r. 23/98;

No! Determinato all’istituzione di circa 20 mila ettari di nuove oasi permanenti di protezione faunistica nel territorio Olbia Tempio nei comuni di OLBIA,(da Padrongianu a Capo Ceraso, milletrecentocinquantadue ettari e Monte Pino, millecentosei ettari), PADRU,(Sa Pedra Bianca, ottocento ettari e Monte Nieddu, millecentocinquantuno ettari),ALA’ DEI SARDI,(Coiluna, ottocentosedici ettari) BUDDUSO’,(Loelle, settecentottantaquattro ettari),LOIRI PORTO SAN PAOLO, millecentottantadue ettari),SAN TEODORO,(Pitrisconi, Stagni S.Teodoro, Capo Coda Cavallo, millesettecentosedici ettari) BUDONI, (Quattrocentodue ettari), TELTI, (Monte Pino, duecentosettantasette ettari),S.ANTONIO DI GALLURA,(Lago del Liscia e S. Santino, millesessantaquattro ettari),ARZACHENA, (foce S. Giovanni, Saloni, settecentottanta quattro ettari), i cacciatori del territorio di MONTI assediati fra l’oasi esistente di Monte Olia di duemilacentosettantuno ettari e il proliferare di Aziende Agro-Turistico Venatorie. PALAU, (Capo d’Orso, (cinquecentotrentadue ettari).

No secco! Ai carrozzoni di poltrone degli a.t.c. ambiti territoriali di

Caccia sulla pelle dei cacciatori, dei proprietari dei terreni e del settore agrosilvopastorale

NO! Al Piano Faunistico venatorio Provinciale che prevede per la bassa e alta Gallura una superfice complessiva di cinquantaduemilasettecentosessantanove ettari fra nuove oasi permanenti di protezione faunistica e quelle già esistenti.

E’ stato confermato l’impegno a proseguire la petizione di firme contro il Piano, le nuove oasi e gli ambiti territoriali.

Il Movimento Sardo Pro Territorio e dell’associazione Venatoria C.P.A. – Caccia – Pesca –Ambiente

RITENGONO che la caccia e l’ambiente non siano né di destra e né di sinistra e né possono essere monopolio esclusivo di queste o delle altre associazioni per cui facciamo appello affinchè si faccia una battaglia unitaria non solo dei cacciatori ma anche dei proprietari, allevatori e agricoltori,, l’appello è stato pienamente condivido da Giovanni Serra rappresentante della Federcaccia di Olbia che ha pienamente condiviso le ragioni della Lotta contro il Piano Faunistico Provinciale.

L’iniziativa punta a sensibilizzare e a creare un “fuoco di sbarramento preventivo” contro un Piano che se approvato in assenza di una radicale modifica della L.Q.N. 157/92 e la L.R. 23/98 di riferimento, causerà delle ripercussioni negative sul nostro territorio con danno non solo economico, ma anche ambientale.

IL Movimento Sardo Pro Territorio e l’associazione Venatoria C.P.A. – Caccia -Pesca Ambiente

Chiedono una nuova legislazione aggiornata Europea che preveda una diversa filosofia e un diverso rapporto tra cacciatore e territorio e annunciano nuove Assemblee sulle ragioni del no al Piano faunistico venatorio in tutto il territorio Olbia Tempio

Il Movimento Sardo Pro Territorio e l’Associazione C.P.A. sono nettamente contrari alle forme di gestione del territorio previste dal Piano Faunistico, pertanto, hanno deciso di attuare “Fuoco di sbarramento preventivo” contro il Piano Provinciale faunistico, contro l’istituzione di nuove Oasi permanenti di protezione faunistica e gli Ambiti Territoriali di Caccia, la legge regionale 23/98 sulla caccia indica quali sono i criteri da adottare in sede di pianificazione per individuare i limiti di estensione delle oasi permanenti e quant’altro, la percentuale delle zone di protezione dal 20{92dce438c795f1a06f7ba1ca02a686d07c7097ced88756a63b00584505aa4d25} al 30{92dce438c795f1a06f7ba1ca02a686d07c7097ced88756a63b00584505aa4d25} è calcolata in base ai dati Istat degli anni novanta della superficie del territorio agro silvo pastorale. A nostro parere, a livello regionale Sardo per i piani faunistici venatori provinciali deve essere inserita nel conteggio la fascia di 1850 Km. Di costa e 470.000 di terre inquinate o potenzialmente contaminate, che avendo finalità ambientale di recupero debbono esser conteggiate. Il Movimento Pro Territorio e l’associazione C.P.A. respinge al mittente il Piano Faunistico i criteri previsti da adottare per l’estensione delle oasi permanenti in base ad una legislazione obsoleta, nefasta, nemica dei cacciatori, dei proprietari dei terreni e del settore agrosilvopastorale, idonea a creare carrozzoni di poltrone con gli ambiti territoriali di caccia sulla tasca del cacciatori.

La L.R. 23/98 con l’articolo 25, comma 3 prevede che “le oasi permanenti di protezione faunistica e di cattura le zone temporanee di ripopolamento e cattura”, l’inclusione nel loro perimetro di terreni di proprietà privata è disposta coattivamente”, nonostante l’Unione Europea e la stessa Costituzione in merito all’istituzione di aree protette e all’uso e assetto del territorio dica l’esatto contrario. Le decisioni sull’uso e assetto del territorio alle comunità locali, spetta ai consigli comunali.

Con la creazione di ulteriori ventimila ettari di oasi permanenti di protezione faunistica per la maggior parte di proprietà privata che farebbero aumentare ad un totale di cinquantaduemila ettari di oasi permanenti di protezione faunistica, oltre a impedire la caccia e penalizzare i cacciatori, si assisterebbe ad uno squilibrio faunistico pauroso con l’aumento di cinghiali e volpi che oltre a danneggiare le colture con grave disaggio per i proprietari dei terreni interessati che otterrebbero in cambio scarse compensazioni con gli indennizzi per i danni subiti, si avrebbe un aumento considerevole di cinghiali. La presenza massiccia di questi animali, oltre a danneggiare le colture, produrrebbe effetti negativi anche su tante specie di volatili e sulla fauna nobile stanziale.
L’istituzione delle nuove oasi previste provocherebbe in futuro anche una diminuzione del contributi agricoli della Comunità Europea e persino un deprezzamento dei fondi con grave danno per i proprietari e per il settore agrosilvopastorale e impoverirebbe ulteriormente il territorio già fortemente provato dalla crisi economica. Il Piano non risulta sostenibile e difendibile sul piano sociale e antropologico culturale, a causa di una legislazione nazionale 157/92 e regionale 23/98 inadeguata e nefasta, il piano sotto il profilo sociale con la previsione di oltre ventimila ettari di nuove oasi di protezione permanente di protezione faunistica oltre ad essere penalizzante per i cacciatori e addirittura lesivo degli interessi dei proprietari dei terreni, degli allevatori, agricoltori e di tutti gli utilizzatori del territorio.

Il Movimento Sardo Pro Territorio e l’Associazione Venatoria CPA chiedono una nuova legislazione aggiornata Europea che preveda una diversa filosofia e un diverso rapporto tra cacciatore e territorio e annunciano nuove Assemblee sulle ragioni del no al Piano faunistico venatorio in tutto il territorio Olbia Tempio.

Ribadiamo ancora una volta che nessun piano può essere accettato se prima non viene approvato un quadro legislativo che dia la possibilità di esercitare l’attività venatoria e di vivere anche, in tale modo, un particolare e significativo rapporto con l’ambiente naturale e di concretizzare una normazione di settore che contemperi efficacemente, in un moderno equilibrio, l’intersecazione di tale diritto, il rispetto tassativo dei diritti della proprietà privata, gli interessi del settore agrosilvopastorale e dell’ambiente, la tutela del ciclo riproduttivo delle specie animali. Un nuovo quadro legislativo che preveda una diversa filosofia di un diverso rapporto tra cacciatore e territorio. Un rapporto che oggi deve essere reso più flessibile e non irrigidito in burocratici ambiti territoriali, in burocratici vincoli, divieti e confini di sapore “medioevale”.

Il Movimento Sardo Pro Territorio e l’Associazione CPA ritiene che oggi un Pino Faunistico venatorio provinciale che integri un Piano Faunistico Regionale deve essere adeguato alla nuova realtà sociale, ambientale e costituzionale ed alla nuova regolamentazione europea, inesistente al momento dell’entrata in vigore della legge quadro 157/92. Nel 1992 quando la legge quadro fece ingresso nel nostro ordinamento giuridico era stata adottata la direttiva n°79/409 CEE del Consiglio del 2 aprile 79 nota come “direttiva uccelli”, ma non aveva ancora visto la luce ne il documento <> varato nel 2001 dal cosiddetto <>, istituito ai sensi della medesima direttiva, né la guida interpretativa della stessa direttiva. Pertanto sul Piano Faunistico della Gallura e della Sardegna per essere esserci margini di condivisione e di credibilità, deve essere redatto in base ad un nuovo ad un nuovo quadro legislativo italiano aggiornato Europeo che non può non tener, pur nel rispetto dell’autonomia legislativa dello Stato, delle indicazioni e delle regole introdotte a livello comunitario.
Il Movimento Sardo Pro Territorio e l’Associazione CPA ritengono che debbano essere radicalmente modificate :

La legge quadro nazionale sulla caccia 157/92; La L.R. sulla caccia in Sardegna 23/98;
La legge quadro nazionale sulle sui parchi e aree protette 394/91;

La legge regionale sui parchi e aree protette 31/89;
Decreto del Ministero Dell’Ambiente del 17 settembre 2007 sui criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a ZSC zone speciali di conservazione e Zone di protezione speziale ZPS;
RIPERIMETRAZIONE –Ricostruzione di una rete ecologica regionale adeguata per mantenere il grande patrimonio di biodiversità della Gallura e della Sardegna più credibile sotto il profilo scientifico, contenente tutte le tipologie ambientali previste dalla Direttiva Europea con un sistema di vincolo sperimentalmente provato e specifico per specie e habitat di ogni singola area, meno gravoso e con indicazioni e garanzie serie di sviluppo sostenibile, agricolo, forestale, turistico e artigianale dato che la perdita della biodiversità nel territorio della Gallura e della Sardegna è da addebitare da un lato alla specializzazione ed alle colture intensive, dall’altro alla marginalizzazione ed abbandono delle attività agricole che hanno di fatto venir meno gli alimenti ed interrotto la catena trofica per molte specie, uccelli soprattutto.

MODIFICA Dell’elenco – inventario IBA (Important Bird Area) ai fini della riperimetrazione delle are ZPS e SIC, Parchi, e aree protette; Modificare l’elenco ed i perimetri dell’inventario IBA del 1989 della Commissione Europea significa porre rimedio a posteriori ai gravi errori in fatto di informazione, di partecipazione democratica e tutela effettiva di importanti tipologie ambientali nella biosfera Sard, quelle veramente minacciate da degrado e distruzione ma che non compaiono nel sistema Sardo dei SIC, ZSC. ZPS;

Il Piano Forestale Ambientale della Sardegna che si integra con il piano faunistico venatorio Regionale;

Il Piano Paesaggistico Regionale che si integra con il piano faunistico venatorio Regionale;

Il Piano di Sviluppo Rurale;

Il Movimento Sardo Pro Territorio e l’Associazione Venatoria CPA chiedono una nuova legislazione aggiornata Europea che preveda una diversa filosofia e un diverso rapporto tra cacciatore e territorio e annunciano nuove Assemblee sulle ragioni del no al Piano faunistico venatorio in tutto il territorio Olbia Tempio

Sulla nostra bandiera verde del Movimento Pro Territorio c’e scritto Ungulis Jura Defende con il simbolo della testa di muflone e come sfondo la Sardegna, continueremo come abbiamo fatto in questi vent’anni di lotte popolari in tutte le sedi a difendere costi quello che costi, con le unghie e con i denti i diritti sui nostri territori, continueremo ad affermare con determinazione il principio di essere padroni in casa nostra

U.R.P.T.

MOVIMENTO SARDO PRO TERRITORIO

Il Coordinatore Regionale

Alessio PASELLA

C.P.A.

CACCIA – PESCA – AMBIENTE

Il Presidente Provinciale Olbia Tempio

Mario MANDARESU

***Così riceviamo e così pubblichiamo***

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