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Il tiro Long Range

Corrado Lecis, appassionato di ex ordinanza gareggia con il suo Lee Enfield N.4 MK I, cal. 303 British

Uno sparo e dopo 4 secondi sentire il gong metallico scampanare. E’ il sunto di un tiro alle lunghe distanze con armi rigate munite di ottica, una nuova disciplina di tiro in Sardegna praticabile presso il Campo di Tiro Sant’Angelo a Burcei (CA) che mette alla prova le capacità tecniche del tiratore nonchè le caratteristiche balistiche dell’arma e della munizione. Lo studio del vento, la temperatura e l’umidità relativa dell’aria sono solo alcuni fattori che decideranno se la palla colpirà o meno l’obbiettivo e nel caso peggiore, capire quale di queste variabili è entrata in gioco per correggerla nel tiro successivo.

La visuale dal banco di gara di una competizione long range

 

 

I Bersagli

I bersagli piu’ utilizzati per i 500 e 700 metri sono delle piastre in ferro di alcuni centimetri di spessore e da 30 e 50 cm di diametro appese ad apposite strutture metalliche che consentono al bersaglio di vibrare per sentire il colpo a segno, in gergo vengono chiamati appunto “gong”. Nei 1.000 metri i bersagli sono realizzati come nelle distanze minori ma con dimensioni più importanti di circa 140 cm. Durante l’allenamento il tiratore è  sempre supportato da una seconda persona che tramite un cannocchiale detto “lungo” (un cannocchiale con almeno 50 ingrandimenti) osserva se il colpo è andato a segno o suggerisce le correzioni da apportare, compito reso facile dal “lungo” che amplifica la visione della “scia” che la palla crea con l’aria (il c.d. “cono di mach”) perfettamente visibile sopratutto nelle giornate umide.

Come da regolamento, tutte le armi devono essere rigorosamente
scariche e senza otturatore. Nell’immagine, gli otturatori di
alcune Ex Ordinanza

 

 

Quali armi e ottiche?

I calibri più utilizzati per il tiro “long range” sono il solito .308 Winchester, il .300 Winchester Magnum e, per i più “fortunati”, il costoso .338 Lapua Magnum. Le armi utilizzate sono per la maggiore le sempre efficienti serie 700 della Remington, ma anche Savage e gli eccellenti Sako mentre le ottiche che hanno dato migliori risultati dalle nostre prove sono le americane Leupold, ma abbiamo sperimentato anche le ottiche Weaver e le Nikon, tutte con almeno 18 ingrandimenti. Avvicinarsi al tiro long range ha dei costi accessibili, per l’attrezzatura sarà sufficiente un’arma con una meccanica collaudata come quella Remington, consigliamo di iniziare con una serie 700 Police in calibro .308 Winchester venduto di listino a circa  1.450 Euro, unendo un’ottica Nikon Buckmaster 6-18×40 al prezzo di circa 500 euro, una slitta inclinata (è la parte che consente di unire anelli che tengono l’ottica all’arma ed è necessario acquistarla inclinata di alcuni gradi per poter sfruttare appieno le correzioni disponibili nelle torrette dell’ottica) ed infine degli anelli per fissare l’ittica alla slitta, queste ultime parti vendute a circa 200 euro. Per l’acquisto non occorrono autorizzazioni particolare se non quelle previste per legge (porto d’armi) inoltre ricordiamo che l’arma che abbiamo consigliato è considerata “comune ad uso venatorio” quindi senza limite numerico di acquisto (Art. 37 comma 2 L.157/92, confermato dall’art. 9 comma 3 L. 489/92).  L’arma è pronta, manca solo il “lungo” da osservazione (peraltro acquistabile anche tra due tiratori) i cui prezzi si aggirano dai 250 euro per un Konus modello Konuspot 80, ampiamente testato sui tiri “long range”.

Piero Loddi con Sako TRG 42 cal. 338 LM

 

 

Cosa Manca?

Le prime sedute è premiante effettuarle con tiratori che hanno già maturato una certa esperienza nel tiro a queste distanze, infatti se deciderete di sfidare il “muro dei 1.000” sarà necessario capire che le variabili menzionate sopra sono vincolanti nella buona riuscita del tiro che, solo per citare alcuni esempi con il calibro .308 Winchester, sarà necessario calcolare e correggere considerando che a quelle distanze la palla nel suo movimento in aria cade di circa 10 metri ed un leggero vento laterale può tranquillamente spostarla di 120 cm. Per il resto, un bel materassino dove poggiarsi a terra ed uno zaino su cui poggiare l’arma completeranno la dotazione del tiratore “long range”. Non vi resta che conoscere le tabelle balistiche della munizione/arma che state utilizzando, segnare tutte le correzioni su un block notes supportato da una calcolatrice, fissare il “gong” nel centro dell’ottica, tirare il grilletto e lasciare che il colpo racconti la sua storia durante il lungo tragitto che lo separano dal bersaglio attraverso i 1.000 metri!

 

Giovanni Achenza con
il suo BCM Barrel Block cal. 6,5×45 Lapua.

 

 

testo e foto di Cristiano Corona

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