È con grande rammarico che apprendiamo del rinvenimento di un rarissimo esemplare di Aquila del Bonelli abbattuto a fucilate, giovedì scorso, nelle campagne di Giba.

Il rapace era dotato di GPS e faceva parte di un importante e interessante progetto di reintroduzione portato avanti dalla  Provincia con passione, professionalità e impegno di risorse  pubbliche.

È difficile trovare le parole corrette per definire la persona che si è sentita autorizzata a commettere un gesto  senza senso e senza giustificazione alcuna, perlomeno è  difficile definirla senza necessariamente cadere nel  turpiloquio più squallido…

Sono 27 i pallini ritrovati sopra il maestoso rapace, non ci  sono scuse.

Il possedere un’arma, e magari i permessi per esercitare l’attività venatoria, non significa essere autorizzati a esibirsi in simili “prodezze” che rappresentano solamente un livello intellettivo e culturale pari a quello di una scimmia, senza offesa per il quadrumane ovviamente.

Come Cacciatori ci sentiamo profondamente offesi da gesti come questi che mettono alla gogna un’intera categoria di cittadini che con sacrificio, passione e nobiltà d’animo si  dedicano all’ars venandi nel pieno rispetto delle regole e  dell’etica venatoria.

Come Associazione auspichiamo fervidamente che questo “individuo” venga identificato e condotto in un’aula del palazzo di giustizia nella quale saremo estremante felici di costituirci parte civile a nome delle migliaia di Cacciatori  che rappresentiamo infangati dal gesto di questo imbecille.

VERGOGNA