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I cinghiali di Narcao

Nel Sulcis il cinghiale è abbondantemente presente ed esclusi alcuni areali nei quali è in regresso a causa delle forti pressioni causate dal bracconaggio, la situazione generale può considerarsi positiva.

In costante espansione invece la popolazione di cervi che ogni anno conquista terreno favorita da un progressivo abbandono dei piccoli appezzamenti dedicati all’agricoltura.

Le compagnie che cacciano in territori popolati da questi bellissimi ungulati sanno bene cosa vuol dire avere a che fare con loro: i cani reperiscono facilmente la passata del cervo e, durante la fase della seguita, la loro relativamente bassa velocità di fuga facilita il lavoro dei cani, vanificando l’azione di caccia.

Paradossale la totale assenza di gestione del cervo sardo da parte delle province, ma questa è un’altra storia, oggi sono qui per il cinghiale.

Il capocaccia Mario Usai

La battuta che ci attende é situata a pochi chilometri dalla frazione di Terraseo. Dopo un buon caffè bevuto comodamente al bar, mi sposto in compagnia di Alessio Mei verso il punto d’incontro.

Qui faccio conoscenza con la squadra che attende l’alba davanti al fuoco. Poco dopo ci spostiamo a monte di un’alta collina, teatro della battuta ma, giunti sul posto, realizziamo che il vento spira in direzione contraria alle poste e ci costringe a cambiare il piano.

Le poste verranno posizionate a valle, in parte lungo la cresta della collina e in parte taglieranno la stessa lungo una striscia coltivata a erbaio.

Le poste posizionate ai bordi del bosco avranno un raggio di tiro vicino ai 100 metri mentre, alcune poste posizionate sulla cresta, dovranno sparare in condizioni estreme affidando all’udito la responsabilità maggiore della buona riuscita del tiro.

I 6 battitori spingeranno la battuta da monte verso valle affrontando una vegetazione non particolarmente fitta. Arrivati sulle poste assegnate facciamo in tempo a sentire un cinghiale, allertato dalla nostra presenza, che esce fuori battuta.

Il capo caccia decide di posizionare 3 fucili rivolti dalla parte opposta alla battuta e affida ad un quarto fucile il compito di tentare di riportare l’animale in battuta, ma senza cani il risultato è più che ovvio.

Dopo poco le poste riprendono la loro posizione e la battuta ha inizio. I numerosi cani spingono con decisione alcuni cinghiali verso le poste ma passerá più di un’ora prima di sentire alcune fucilate.

Un cinghiale sfila sotto la mia postazione e viene abbattuto con maestria poco più avanti mentre attraversa uno strettissimo stradello. Le poste più fortunate sono quelle posizionate lungo il campo e a fine battuta saranno 7 i cinghiali incarnierati.

C’è tempo per fare un’altra battuta e una volta recuperati i cani ci spostiamo di qualche chilometro. Questa volta il bosco è molto più fitto e le poste posizionate lungo uno stretto sentiero devono farsi spazio estirpando alcuni cespugli di cisto.

La visuale è comunque minima e l’attenzione va rivolta principalmente ai trottoi più frequentati. I battitori sciolgono i cani che però non riescono a reperire nessuna traccia utile.

Poco male, visto l’esito della prima battuta! Ci spostiamo nella casa di caccia e gli animali vengono velocemente lavorati, come vuole tradizione, per bruciatura delle setole. L’ottimo pranzo chiude questa bella giornata di caccia trascorsa a Narcao.

I battitori

Ho trovato interessante la gestione della riserva autogestita di caccia da parte delle due compagnie di Narcao. La domenica a fine caccia, le due compagnie uniscono il carniere per dividerlo in parti uguali, quindi, ad esempio, se una squadra abbatte 4 cinghiali e l’altra 3, il totale di 7 cinghiali viene diviso per due.

Tale soluzione consente di evitare beghe o malumori dati dall’uso di un bene comune. I soci dell’autogestita di Narcao sono particolarmente attenti al proprio territorio sorvegliandolo e tutelandolo durante tutto l’anno.

I risultati sono evidenti, qualche anno fa infatti fu realizzato il record di ventotto cinghiali in un’unica battuta. In quell’occasione le due squadre di Narcao, guidate da Ovidio Ennas e Mario Usai si unirono totalizzando la presenza di una settantina di cacciatori.

La squadra al completo

La gestione della fauna selvatica è un argomento imprescindibile se vogliamo che la nostra passione possa essere esercitata in maniera soddisfacente.

D’altro canto è noto che i territori trascurati e spesso in mano ad alcuni individui che prelevano senza tregua per tutto l’anno, si trasformano in deserti senza vita a discapito di chi ogni paga regolarmente il rinnovo della licenza di caccia.

di Marco Loi

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