I cacciatori coltivano 40 ettari per garantire l’attività venatoria – Ars Venandi

I cacciatori coltivano 40 ettari per garantire l’attività venatoria

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I cacciatori coltivano 40 ettari per garantire l’attività venatoria

Oltre quaranta ettari impiantati a girasole nel territorio del Medio Campidano per tutelare la fauna selvatica e agevolare anche l’attività delle doppiette. L’iniziativa è dell’associazione venatoria regionale “Unione Cacciatori Sardi” presieduta da Bonifacio Cuccu in collaborazione con la sezione provinciale diretta da Franco Pirastu. «Il progetto è partito un po’ in sordina due mesi fa», ha spiegato il presidente Cuccu, originario di Villanovafranca, «ma poi grazie al sostegno dei nostri soci si è esteso a diversi Comuni, dalla Marmilla sino al Campidano e alla zona di San Gavino Monreale. Solo in quest’ultimo paese ben otto ettari». I girasoli sono stati seminati nelle campagne di Barumini , Villanovafranca , Furtei , Segariu , San Gavino , Sardara , Samassi e Serrenti , ma anche in alcuni paesi della provincia di Cagliari come Senorbì e nell’Oristanese. «Uno dei nostri obiettivi è trattenere gli uccelli migratori e le tortore, le colombacce e le pernici», ha proseguito il numero uno regionale dell’Ucs, «dunque noi cacciatori avremo zone popolate di volatili dove potremo praticare l’attività venatoria. Ma così contribuiremo anche alla valorizzazione dell’ambiente del Medio Campidano e alla difesa dell’ecosistema». Ma Cuccu ha precisato subito: «Il vantaggio non è solo per la nostra categoria. La fauna selvatica è un bene e un patrimonio di tutti, anche delle popolazioni di queste zone interne. Purtroppo l’agricoltura intensiva lascia oramai poco cibo per questi uccelli. Prima il grano viene mietuto, poi si raccoglie il foraggio e i terreni diventano piccoli deserti dove gli uccelli non trovano davvero più niente per il loro sostentamento». Il presidente dell’Unione Cacciatori Sardi ha lanciato anche un appello: «Mi auguro che la nostra iniziativa venga presa d’esempio da tanti enti, che poco fanno davvero per la tutela e la valorizzazione di questa fauna selvatica».

Fonte: L’Unione Sarda del 13.05.2012

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