Con la riunione del Comitato Regionale faunistico di giovedì scorso si è consumato l’ennesimo sopruso ai danni dei cacciatori da parte di una Regione che impone una linea politica su un argomento scientifico.
Il calendario venatorio per la stagione alle porte è stato discusso, votato e approvato democraticamente nella seduta del 9 luglio.
Come previsto dalla normativa vigente è stato chiesto il parere obbligatorio (ma non vincolante) all’ISPRA che, come sempre, si è espresso negativamente, con motivazioni spesso contraddittorie.
Con la riunione di giovedì si sarebbe dovuto semplicemente confermare quanto già discusso. SI è invece rimesso in discussione (E AI VOTI) ogni articolo del calendario con la differenza, rispetto alla seduta del 9 luglio, che il numero dei partecipanti (di parte) era tale da mettere in minoranza qualsiasi tentativo di confermare quanto legittimamente approvato.
Alla luce della palese prova di forza dell’assessorato finalizzata a ridurre drasticamente tempi e modi di prelievo per le specie di maggior interesse venatorio, ci siamo rifiutati di continuare a partecipare ad una farsa che ci vedeva necessariamente soccombenti e abbiamo abbandonato la seduta.
Ricordiamo che grazie alle scelte motivate del CFR nella stagione venatoria 2013-2014 si è potuti andare a caccia senza incorrere in alcuna infrazione con giornate intere per il legittimo prelievo della nobile stanziale e sino alla fine di gennaio sia per il tordo bottaccio che per la beccaccia. Appare pretestuoso e ridicolo oggi affermare che quanto a malincuore elargito dall’assessorato sia il massimo consentito.
Per quanto riguarda lo scottante argomento della caccia grossa anche nella giornata di giovedì, imposto precedentemente contro il nostro parere, non hanno avuto il coraggio di decidere nulla rimandando l’argomento e arrampicandosi sugli specchi come si addice ad uno scolaro impreparato!