Cacciatore ucciso, l’inchiesta è chiusa – Ars Venandi

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Cacciatore ucciso, l’inchiesta è chiusa

LA MADDALENA. Conclusa l’inchiesta sulla tragica battuta di caccia a «Lu mocu» che lo scorso inverno era costata la vita a Mario Torturu, 62 anni, operaio motorista in pensione dopo una vita al lavoro nell’ex arsenale. Il sostituto procuratore del tribunale di Tempio, Riccardo Rossi, ha depositato in questi giorni negli uffici l’avviso di fine indagine. Al giudice ora la decisione. La procura parla, naturalmente, di omicidio colposo e conferma il fatto, già assodato, che il povero Torturu è stato abbattuto dal «fuoco amico», cioè una fucilata esplosa da un compagno di battuta, un cacciatore ottantenne pure lui maddalenino, assistito in giudizio dall’avvocato Luca Montella. Un colpo di rimbalzo che ha finito per colpire il pensionato al collo, così almeno risulta dalle indagini. L’incidente di caccia è datato 17 gennaio 2010. Teatro della battuta il fitto macchione di «Lu mocu», nelle campagne tra Luogosanto e Arzachena. Tutta maddalenina la compagnia di caccia. La tragedia si consuma in pochi secondi: parte una fucilata e Mario Torturu cade a terra in una pozza di sangue, davanti agli occhi increduli del fratello Sergio. Inutili i soccorsi. Mario Torturu, conosciutissimo alla Maddalena, lascia per sempre la moglie Antonella e un figlio di 17 anni. Mezza isola partecipa ai funerali. Sull’onda di quella funesta giornata di caccia (un morto e un ferito in due battute diverse, sempre in Gallura), l’allora questore di Sassari Cesare Palermi aveva disposto la sospensione cautelare dei permessi di caccia per le persone indagate.

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