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Furto di segugi a Irgoli

IRGOLI. Gianfranco Mele, il 36enne operaio irgolese ricoverato in fin di vita due settimane all’ospedale San Francesco di Nuoro in seguito al gravissimo incidente stradale occorsogli lungo la circonvallazione del paese, ieri pomeriggio è rientrato a casa sua. Un recupero miracoloso viste le devastanti ferite procurategli alla testa dalla motocarrozzella che lo aveva investito mentre usciva dal podere in località Costantinpoli dove si era recato per dar da mangiare ai sui amatissimi quattro segugi da caccia grossa. Purtroppo la sua gioia, quella della sua famiglia e di tutto un paese per il felice evolversi della situazione clinica è stato guastato da un gesto che definire inqualificabile è un eufemismo per difetto. Nelle notte tra sabato e domenica scorsa qualcuno ha rotto la rete di recinzione del podere dove era custodiva la muta di cani da caccia facendone razzia. La notizia del furto era stata mantenuta sotto silenzio proprio dai familiari di Gianfranco per non compromettere il decorso della sua degenza in una fase così delicata e perchè già abbastanza affranti per il dramma che stava vivendo in quei giorni il loro congiunto che lottava tra la vita e la morte. Ma è stata la gente di Irgoli, i tanti amici di Gianfranco, a voler denunciare il fatto per condannare pubblicamente qualcuno a cui evidentemente non importava niente della delicatissima situazione di Gianfranco Mele e della sua famiglia, ma anzi ne ha proditoriamente approfittato. Una condanna unanime e totale per un fatto che va molto al di là di un «semplice» furto di cani e che macchia di indelebile ignominia chiunque abbia agito con tanta malvagità e senza un briciolo di coscienza. (a.f.)

www.lanuovasardegna.it

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