Le assicurazioni – Ars Venandi
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Le assicurazioni

Foto di Giuseppe Pranteddu
Ars Venandi ospita una nuova rubrica, rivolta a tutti coloro che  intendono approfondire gli aspetti giuridici legati all’esercizio dell’attività venatoria. 
La caccia, infatti, come ogni attività umana, è regolamentata dalla legge. Per questo motivo, conoscere le norme e sapersi districare in un linguaggio a volte troppo tecnico ed ostile, può aiutarci a difendere meglio i nostri diritti. 
Iniziamo da un argomento molto attuale: tutti voi, in attesa dell’inizio della nuova stagione venatoria, siete impegnati nelle attività tipiche di questo periodo, pagamento delle tasse e scelta dell’assicurazione obbligatoria. 
L’art. 12 comma 8 della legge 157 del 1992 prevede espressamente che “l’attività venatoria può essere esercitata da chi abbia compiuto il diciottesimo anno di età e sia munito di licenza di porto di fucile per uso di caccia, di polizza assicurativa per la responsabilità civile verso terzi derivante dall’uso delle armi o degli arnesi utili all’attività venatoria, con massimale di lire un miliardo per ogni sinistro, di cui lire 750 milioni per ogni persona danneggiata e lire 250 milioni per danni ad animali ed a cose, nonché di polizza assicurativa per infortuni correlata all’esercizio dell’attività venatoria, con massimale di lire 100 milioni per morte o invalidità permanente.”  
Appare subito evidente dalla lettura della norma che, per l’esercizio della attività venatoria, oltre alla maggiore età e ovviamente al porto d’armi, occorre anche aver stipulato una polizza assicurativa  per responsabilità civile verso terzi, nonché una polizza infortuni. 
Vediamole nel dettaglio. 
Polizza per responsabilità civile verso terzi.
Tale polizza risponde alle medesime esigenze della RC auto. L’assicurazione, infatti, risponde di tutti i danni causati dall’uso delle armi o dagli arnesi utili alla attività venatoria, nel legittimo esercizio dell’attività venatoria, allo stesso modo in cui la polizza RC auto risponde dei danni causati dalla circolazione dei veicoli. 
La norma citata impone anche i massimali che, riportati in € sono di 516.456,90 per ogni sinistro, di cui € 387.342,67 per ogni persona danneggiata ed € 129.114,22,  per danni ad animali o cose. 
Ovviamente, le somme indicate nella norma sono quelle minime previste dalla legge, ma  tutte le compagnie offrono poi delle soluzioni differenti che prevedono massimali ben più alti, in proporzione al premio assicurativo pagato.  
Cosa si intende esattamente per massimali? In una polizza assicurativa di responsabilità civile, per massimale si intende il livello massimo che l’assicurazione risarcisce per i danni provocati a terze persone. Oltre quel livello, è l’assicurato a rispondere in prima persona e di tasca propria per tutti i danni che ha prodotto. La somma prevista dalla legge, pari a circa € 520.000,00  potrebbe non bastare a coprire tutti i danni causati in un incidente di caccia. Soprattutto, nel caso di incidenti mortali o con ferito molto grave, il calcolo dei danni può essere molto elevato ben al di sopra di questa cifra. Infatti, il danno comprende sia gli aspetti patrimoniali, che biologici e morali. In particolare, il danno patrimoniale è proporzionale al reddito di cui la persona infortunata è stata privata, e può essere quindi anche molto ingente. 
Facciamo un esempio. Una polizza base si aggira intorno a 55,00 euro ed il massimale è quello minimo previsto dalla legge (€ 520.000,00). Spendendo circa 20,00 euro in più il massimale raggiunge già € 1.500.000,00, (praticamente il triplo).  Per questo motivo occorre fare molta attenzione quando si sceglie l’assicurazione. Forse spendere qualche euro in più come premio assicurativo e garantirsi un massimale maggiore, può davvero essere una decisione saggia.
Polizza infortuni. 
Tale polizza, come indicato già dal nome, si riferisce agli infortuni che il titolare della polizza subisce nell’esercizio dell’attività venatoria. 
Anche in questo caso occorre però conoscere alcuni aspetti importantissimi al fine di operare una scelta oculata che davvero tuteli adeguatamente. 
Appare evidente come il massimale imposto dalla legge sia particolarmente basso. Tradotto in euro ci aggiriamo intorno ai 52.000,00 per morte o invalidità permanete. 
Ovviamente anche in questo caso vale il discorso effettuato in precedenza per i massimali. Aumentando il premio assicurativo aumenta il massimale. 
Nella polizza infortuni incontriamo però una nuova insidia, rappresentata dalla franchigia. Con questo termine si indica quella parte di rimborso di un danno che rimane a carico dell’assicurato. 
Nelle polizza infortuni per la caccia, la franchigia, misurata in percentuale (di solito al 5% per quanto riguarda il danno permanente, o in giorni (di solito 5/7 gg) per quanto riguarda la diaria da ricovero o da gesso, rappresenta pertanto quella parte di danno che rimarrà sempre a nostro carico, facendosi carico la compagnia assicuratrice solo del danno superiore. 
Anche in questo caso facciamo un esempio. 
Se durante una giornata di caccia a causa di una caduta il cacciatore riporta una lesione quantificabile in percentuale nel 3%  (la percentuale, come vedremo nei prossimi articoli, è stabilita da tabelle medico-legali e deve essere accertata da un medico) e la franchigia è del 5% la compagnia non sarà tenuta a risarcire alcunché. 
Allo stesso modo, se invece dovessi subire una lesione quantificabile nel 15% mi verrà risarcita solo la percentuale di danno eccedente il 5%, cioè il 10%. 
Anche in questo caso, pertanto, occorre fare molta attenzione nella scelta dell’assicurazione, prediligendo quella senza franchigia o con una franchigia inferiore. 
Solo in questo caso infatti avremo la garanzia di essere adeguatamente tutelati, ottenendo il giusto risarcimento anche per lesioni importanti ma non quantificate percentualmente oltre la soglia della franchigia. 
Come accennato in precedenza, le varie opzioni offerte dalle assicurazioni prevedono anche diaria da gesso o da ricovero, che aumentano in base al pagamento di un premio assicurativo maggiore. 
Ancora, possono essere ricomprese anche il furto o lo scoppio del fucile o la morte del cane. Anche in questi casi, maggiore sarà il premio versato, maggiori saranno i massimali previsti. 
Alcune polizze coprono anche le spese legali che, in caso di sinistri gravi, possono essere anche ingenti. 
In conclusione, il mercato assicurativo offre una notevole varietà di combinazioni e di polizze, sta a noi saper valutare correttamente quella in grado di tutelarci adeguatamente. Il consiglio, se non possiamo o non vogliamo stipulare quella con premio più elevato, è sempre quello di soffermarsi nella scelta, fino ad individuare quella con il miglior rapporto qualità prezzo. 
Nel prossimo articolo ci soffermeremo meglio su come comportarsi in caso di infortunio. 
 
Avv. Tania Dessì Via Mons. Virgilio 44/a Tortolì- mail. avv.tania.dessi@tiscali.it cell. 3207929004
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