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Tutti sanno cosa è la caccia?

La risposta è disarmante,NO neppure molti di coloro che la praticano hanno ben presente cosa è,

come va praticata e gestita nel terzo millennio. Partiamo dalle origini,la caccia è nata intrinseca necessità nel corredo genetico dell’animale uomo come in quello della stragrande maggioranza delle altre specie animali tipo:felini,carnivori,onnivori tipo plantigradi e suini ecc ecc,tra i volatili tutti i rapaci,volturidi,corvidi,uccelli ittiofagi,insettivori e tutti coloro che lo fanno come i mammiferi per integrare i principi nutrizionali. L’uomo in origine oltre al mero fine alimentare aveva nella caccia altre necessità tipo: utensileria dalle ossa e corna,vestirsi con pelli e pellicce o costruirci ricoveri e giacigli,non scordiamo la difesa della propria incolumità dato che a sua volta era anche preda. Col passar del tempo si è aggiunta la difesa del “bestiame” addomesticato e delle prime colture agricole per poi giungere sino alle prime forme di “religione” in cui erano presenti dei della caccia che richiedevano azioni e voti a loro graditi compresa l’emulazione. Col passare dei secoli per ragioni ovvie solo l’uomo progredendo ha naturalmente affinato i sistemi di caccia che in certi casi sono stati asserviti al diletto di Re, Principi,Nobili e ricchi in genere sino ad arrivare ai tempi moderni in cui la caccia è tornata per ragioni di democrazia un bene fruibile a tutti (purché idonei). Oggi l’errore più banale che si possa commettere è quello di considerare la caccia uno sport,come se uccidere un essere vivente possa essere configurata in azione sportiva e a quel punto si potrebbe riconsiderare la riapertura delle “arene gladiatorie”ove uomini e animali si esibiscono con fine letale in modo “sportivo!!! il calcio è uno sport,la caccia è una attività ludica inseribile nelle arti che con il calcio ha in comune (fortunatamente) solo la passione, so che son tantissimi (troppi) i cacciatori che come i tifosi si credono: allenatori,arbitri o grandi esperti,non vi è errore più madornale dato che oggi se la caccia può continuare giustamente ad esistere lo deve fare solo in base a norme precise e a studi di settore costanti e reali evitando contrapposizioni inutili e dannose in primo propri per il patrimonio faunistico. Queste riflessioni le ho scritte nel pieno convincimento che sia tante le persone che a vario titolo si adoperano per far si che le cose vadano meglio come: politici,dirigenti di associazioni venatorie e pure privati cittadini che pur troppo molto spesso hanno il grande limite della non adeguata conoscenza della materia e in certi casi un eccesso di faziosità dettata da interessi di parte, nel mondo dei cosi detti ambientalisti ho trovato molto spesso molta facilità di comprensione e condivisione di alcune tematiche dato che è indiscutibili che tra le loro file annoverano un numero molto superiore di persone culturalmente ferrate in materia, li pur troppo in molti casi l’ostacolo maggiore è dato dal rifiuto preconcetto della caccia quanto tale dimostrando una profonda ignoranza di questa attività nata con l’uomo e che sicuramente morirà con esso.

Nell’augurarmi che tutte le parti in causa incomincino a confrontarsi per il

bene di un patrimonio comune evitando posizioni di parte o preconcette…

porgo a tutti i miei più riguardosi saluti.

Robin Roberto Roverati

Serrenti 01/02/2011

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