Sicurezza: i consigli dell’esperto – Ars Venandi
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Sicurezza: i consigli dell’esperto

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17365 104391932919075 4031384 nCarissimi amici

 

I numerosi incidenti mortali, che accadono durante le battute di caccia, in particolare durante le battute al cinghiale, hanno chiaramente alimentato, attraverso i Media critiche e discussioni volte a condizionare l’opinione pubblica sull’essere propensi all’abolzione dell”Ars Venandi”, passione che  accomuna una certa categoria di persone fin dai tempi dell’antichità. Mi riferisco agli Ambientalisti, Verdi, ecc.  A seguito di questo, ma soprattutto sulla base di ciò che puntualmente viene riportato sulla stampa ogni qualvolta si verificano incidenti, ovvero su come gli stessi  vengono ben  strumentalizzati dai giornalisti, giusto per enfatizzare i fatti di cronaca laddove vi sono di mezzo le armi, sono a raccomandare a tutti: “..stiamo attenti!!..

 

Il significato dell’invito che rivolgo a tutti coloro che usano armi, indistintamente, è molto più complesso della semplice raccomandazione in se,  ed è  frutto di quanto personalmente ho potuto vivere  durante i miei circa 40 anni di passione per la caccia, il tiro e per le armi in genere, fin da quando ero un bambino, durante i quali ho potuto veramente capire che una piccolissima distrazione può determinare una grande tragedia.

E’ proprio sul fattore sicurezza, condizione di assoluta primaria importanza, che vorrei sensibilizzare e consigliare tutti gli amici cacciatori ad adottare seriamente e sistematicamente dei comportamenti “essenziali”durante la pratica della caccia e il maneggio delle armi in generale , molti dei quali sicuramente già si conoscono ma che, a mio avviso, non sempre vengono presi veramente sul serio.

L’esperienza è vero, si fa sbagliando, ma quando l’errore è fatale tutto finisce e rimane solo un brutto ricordo e il rimorso di coscienza che ti perseguita per tutta la vita!

Fermo restando che la fatalità e la sfortuna sono sempre in agguato, per cui l’incidente di caccia può, (anche se di rado),  avvenire per colpa oggettiva e non per pura negligenza di chi spara, tutto il resto  può benissimo essere evitato osservando le basilari norme di sicurezza che devono assolutamente diventare un riflesso condizionato di chi usa le armi.

Quando poi accade un incidente dove ci scappa il morto, alla gravità del fatto viene data una risonanza  dieci volte maggiore per il motivo che ad uccidere sia stata un’arma. Ma quanti morti sulle strade ogni giorno si contano per colpa della negligenza degli automobilisti, per l’eccessiva velocità, per il fatto che ai giovanissimi è permesso di guidare auto potenti, per l’uso di alcool e sostanze stupefacenti o in  parecchi altri sport in genere.. e chi più ne ha più ne metta..  Beh di questi casi, all’ordine del giorno vengono riportati sulla stampa e sui Media solo i più eclatanti.

Credo di aver dato un’idea dell’ipocrisia del nostro sistema politico- giuridico nel momento in cui si è veramente severi nell’applicazione (quasi sempre  paradossale e contraddittoria) delle leggi in genere, soprattutto su un argomento che a noi interessa  particolarmente, dove è facile condizionare l’opinione pubblica.

 

 Perché succedono gli incidenti di caccia? E soprattutto a chi succedono?

 

Generalmente a causare incidenti sono gli inesperti, ovvero coloro che hanno una mediocre conoscenza delle armi e delle loro potenzialità offensive.

Chi ha conseguito una licenza di porto d’armi e intende andare a caccia senza aver avuto prima alcuna esperienza, a mio avviso dovrebbe prima fare un lungo tirocinio accompagnato da persona esperta che gli spieghi ogni virgola di come ci si deve comportare in campagna con un’arma in mano e come la stessa si debba usare. Ma purtroppo non sempre è così.

Altra categoria, quella più numerosa, è quella dei “troppo sicuri”, ovvero le persone di esperienza che vengono tradite dalla troppa sicurezza di se stessi, e magari si fanno male se non peggio per non aver scaricato il fucile prima di saltare un muro a secco..(un mio parente di lunga esperienza ci ha rimesso un dito del piede, e gli è andata bene!!)  Scaricatelo sempre! Ci vuole un attimo!

 

Ci sono poi quelli che si fanno prendere dalla foga alla vista della selvaggina e concentrano tutta l’attenzione su di essa, ( il cosiddetto effetto tunnel) senza rendersi conto in che direzione sparano e cosa vi sia intorno e dietro al bersaglio. Quelli sono tra i soggetti più a rischio, trattandosi peraltro, spesso e volentieri di persone che vanno a caccia non da poco tempo.

Arriviamo infine alle persone  anziane, quelle che un tempo erano sufficientemente prudenti e attente, ma  che per un fattore puramente fisiologico diventano non più “sicure” durante l’uso delle armi, soprattutto a caccia, vuoi per la diminuzione della vista , dell’udito e dei riflessi che  vengono a mancare. Questi soggetti, (dei quali peraltro ho sempre grande stima e rispetto e pertanto mi esprimo solo in senso propositivo), generalmente circolano con vecchi fucili , i quali molte volte sparano se cadono accidentalmente, per effetto dell’usura dei meccanismi di scatto. Credetemi , ne ho visti parecchi, fortunatamente in quei casi senza conseguenze..

I capocaccia dovrebbero prestare una particolare attenzione a queste persone anche nell’assegnare magari le poste più adatte alle loro condizioni e capacità e dovrebbero invitare gli interessati a far revisionare il fucile che possiedono ormai da parecchi anni per i suddetti motivi.  

Ma allora come ci dovremmo comportare quando andiamo a caccia , soprattutto al cinghiale dove si usa un munizionamento altamente pericoloso, o quando maneggiamo armi in genere?

Bisogna innanzitutto memorizzare le 4 regole essenziali che servono ad evitare incidenti che  fanno ormai parte di tutte le dispense degli istruttori di maneggio armi, valide per tutti coloro che fanno uso di armi in genere  e che vi elenco a seguito, con  particolare riferimento  applicato alla caccia.

Per prima cosa, come già detto, usiamo armi efficienti. I meccanismi di scatto spesso non ci accorgiamo che potrebbero essere usurati, (questo accade soprattutto a vecchie doppiette e sovrapposti). Facciamoli controllare periodicamente da un buon armaiolo. Evitate di alleggerire gli scatti dei grilletti facendoli limare! A caccia questo non serve! . Non deve accadere che  dall’arma che prende un colpo inavvertitamente o per effetto di una caduta parta un colpo, se non più di uno. Non fidatevi della sicura dell’arma, quest’ultima blocca solamente la corsa del grilletto ma non il meccanismo di scatto che potrebbe far partire il colpo in caso di urto accidentale. E’ sempre meglio togliere la cartuccia dalla camera di scoppio per essere veramente sicuri che non partano colpi accidentali!

Prima di prendere in mano un’arma :

1)    Consideriamo sempre un’arma carica fino a quando non abbiamo ben controllato sia la camera di cartuccia che il serbatoio munizioni  e che gli stessi siano effettivamente vuoti ( e facciamolo sempre in sicurezza dirigendo la volata della canna in una sicura direzione), anche se l’abbiamo noi stessi riposta poco prima ed era scarica. Chiunque vi mostri un’arma e vi dica :“vai tranquillo è scarica” non fidatevi e controllate sempre voi! Anche se può a volte sembrare eccessivo. Solo in questo modo si evitano sicuramente incidenti durante il maneggio di un’arma, di qualunque tipo essa sia, lunga o corta. A volte la fretta di riporre un’arma in custodia per qualsiasi motivo porta a non verificare bene o addirittura a dimenticare totalmente di effettuare questa importantissima operazione! Quanti ne son successi per questo motivo…. Ripetete l’operazione nuovamente prima di metterla in cassaforte e quando la riprendete fate la stessa cosa! Deve diventare un’abitudine.

Come  diceva sempre il mio istruttore di tiro operativo, peraltro uno dei migliori al mondo, il Grande Marte Zanette, ( purtroppo scomparso  improvvisamente  due anni orsono):

 

La partenza accidentale di un colpo, con effetti spesso gravi, è sempre la diretta conseguenza di un errore umano, frutto di una idiota inosservanza o mancata applicazione delle  norme di sicurezza

2) Non puntate mai un’arma contro qualcosa  che non si intende colpire.

 A volte si imbraccia il fucile  per controllare l’allineamento degli organi di mira o per il semplice gusto di imbracciarlo. Fatelo solo dopo esservi assicurati che sia scarico! e in ogni caso puntatelo in sicurezza come se fosse carico. Molte persone (nelle loro gravi distrazioni) avrebbero potuto evitare  la “tragedia” solo se avessero diretto l’arma contro qualcosa di inerte. Ho assistito a scene del genere..qualcuno si è rovinato la propria auto..e meno male che era vuota!!!

3) Tenete sempre il dito fuori dal grilletto fino a quando non decidete di sparare.

La maggior parte dei cacciatori, soprattutto quando cacciano in forma vagante hanno la brutta abitudine di camminare con il dito sul grilletto per essere più pronti  a far fuoco.

Io stesso all’inizio avevo questa brutta abitudine che ho corretto quando ho assistito ad una scivolata del mio compagno di caccia al quale involontariamente è poi partito un colpo.

Raggiungere il grilletto è facilissimo in quanto il dito indice si trova a pochi cm da quest’ultimo. Tenetelo, se volete e per comodità in posizione orizzontale,  appoggiato alla bascula una volta impugnato il fucile. E’ solo questione di abitudine, correggetevi da subito!!

 

4)    Prima di sparare assicuratevi di cosa ci sia dietro e ai lati del  bersaglio, che possiate colpire per errore.

 

Molte persone, soprattutto i novizi sono soggetti al cosiddetto effetto tunnel , ovvero nel momento in cui ingaggiano il bersaglio, nella fattispecie la selvaggina in movimento, si concentrano unicamente su quest’ultimo e non vedono, ignorandolo assolutamente, tutto ciò che gli sta intorno.

Ho visto cacciatori che per seguire un semplice tordo hanno impallinato compagni di caccia ben sapendo dove questi ultimi si trovassero, addirittura ben visibili dallo stesso tiratore. (io stesso sono stato impallinato proprio per questo fatto, fortunatamente senza gravi conseguenze..) Un cacciatore di esperienza mentre cammina dovrebbe operare continuamente una sorta di scannerizzazione della zona per sapere in ogni momento dove può indirizzare un eventuale colpo verso un animale che spunta  o parte all’improvviso. Vi assicuro che è una cosa che avviene automaticamente quando  si è abituati a dare alla sicurezza  la giusta importanza.

A caccia:

Arrivate in posta sempre con l’arma scarica e caricatela, dopo aver controllato che le canne siano libere da eventuali foglie o pezzi di rami, solo quando il capocaccia vi ha assegnato la posta ed  è andato via dopo avervi fatto tutte le raccomandazioni del caso;

Molti incidenti sono successi proprio mentre in fila indiana si camminava per raggiungere le poste con il fucile carico o sono scoppiate le canne nel momento in cui si è usata l’arma perchè nel tragitto sono finiti dentro dei piccoli rami o foglie che creavano ostruzione. Caricare l’arma prima di essere arrivati alla posta non servirebbe oltremodo a niente.

Non abbiate vergogna di chiedere a chi vi cammina davanti con il fucile “chiuso” di aprire l’otturatore o le canne per effettuare voi stesso il controllo e farvi proseguire nel tragitto in tranquillità e in sicurezza.

Non muovetevi mai dalla posta se non vi viene dato il permesso dal capocaccia!! In molti casi parte della colpa era da addebitare al malcapitato il quale si era spostato senza l’ordine, dalla posta assegnatagli.

Indossate sempre il gilet ad alta visibilità anche se siete in una posta isolata dove nessuno ipoteticamente possa vedervi.

Qualcuno potrebbe indirizzare un colpo di fucile verso la vostra posta nella convinzione che non vi sia nessuno, non vedendo alcun gilet fluorescente.

 

Comunicate sempre e preventivamente con i compagni di posta a fianco alla vostra e individuate bene la loro posizione quando non sono alla vostra portata d’occhio. Stabilite e accordate infine  l’angolazione massima sulla quale dirigere l’arma per poter sparare. In caso di dubbi evitate comunque di sparare, è meglio che un cinghiale se ne vada che voi corriate il rischio di colpire qualcuno. Raccomandate anche voi la stessa cosa ai vicini di posta, non vergognatevi di farlo anche se non avete confidenza.

Non sparate mai, e dico mai se non vedete l’animale bene e lo riconoscete con assoluta sicurezza! Anche se quest’ultimo fosse appena entrato in una frasca non sparate mai dentro! Spesso sono morti cani ed altri animali.

Durante l’attesa in posta:

 

studiatevi il terreno davanti a voi in modo da poter ogni momento sapere dove eventualmente potete sparare senza  far correre alcun rischio a nessuno. Evitate se possibile di colpire le rocce se non siete sicuri che la palla si fermi o, in ogni caso, che un possibile rimbalzo non vada in direzione pericolosa. (Non è detto che non sparando in direzione di un’altra posta la palla per effetto di un rimbalzo non vi arrivi ugualmente!) Diversamente sparate l’animale in  posizione alternativa qualora sia possibile; nel dubbio non sparate!!. Cercate sempre di individuare la posizione dei battitori, i quali molto spesso  possono arrivare davanti a voi senza che li abbiate visti. Può capitare anche che gli stessi scovino il cinghiale di fronte a voi  e voi spariate senza aver tenuto conto di un rimbalzo frontale della palla…. Per chi non lo sapesse una palla asciutta cal.12 sparata con una velocità iniziale di circa 500 metri al secondo produce, appena uscita dalla canna, un’energia cinetica di circa 350 kilogrammetri, (pari a quella di una carabina calibro 30-06) e risulta molto pericolosa anche dopo un rimbalzo a diverse centinaia di metri. Sono devastanti  in caso di rimbalzi anche le sue schegge vaganti.

 

Uso dei pallettoni

 

Nella maggior parte degli incidenti di caccia, ad indagini ultimate, si è venuto a scoprire che colui che ha ferito, se non ucciso il compagno, ha usato una cartuccia caricata con i pallettoni. Immaginate quanto già detto circa la pericolosità di una palla asciutta  e  moltiplicate la stessa pericolosità per il numero dei pallettoni presenti in una cartuccia, con la “gravante” che, in caso di rimbalzo, gli stessi possono sfrecciare in ogni direzione..Credo di aver reso l’idea, confessandovi ( e rabbrividisco solo a pensarci), di essere stato miracolato un paio di volte per rosate di pallettoni che mi hanno letteralmente messo in mezzo senza colpirmi! Anche se la legge  vieta l’uso dei pallettoni e della munizione a piombo spezzato in genere per la caccia agli ungulati e ne punisce  severamente i trasgressori, molti cacciatori non rinunciano a questo tipo di cartuccia in quanto aumenta decisamente la possibilità di colpire il bersaglio. Nello sconsigliare vivamente l’uso di tale munizione per colpire un cinghiale, per prima ragione per un fatto di sicurezza, per seconda ragione per un fatto di sportività, per terza ragione  perché si rischia di passare grossi guai senza che ne valga la pena.

Se si dovessero usare i pallettoni, magari in una battuta alle volpi dove il piombo spezzato è consentito, fatelo solo alle brevi distanze e in  zone sicure e poco frequentate. Evitate comunque di sparare alle lunghe distanze!

Mi è capitato spesso di vedere cacciatori farsi largo tra la vegetazione con il calcio del fucile, come ne ho visto spesso altrettanti usare l’arma, benché vecchia, come appoggio mentre saltava il muretto a secco… Cose da far inorridire!

Credo di aver in sintesi riassunto quello che  dovrebbe essere il comportamento di un cacciatore serio e attento riguardo la sicurezza nell’uso delle armi e soprattutto durante la caccia al cinghiale,  augurandomi che quanto da me vissuto e consigliato possa essere di utilità nella prevenzione degli incidenti sia al neofita sia al cacciatore già “esperto”

Achille Bardanzellu, allenatore e tiratore FIDASC

 

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