Pocos locos y mal unidos – Ars Venandi
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Pocos locos y mal unidos

Pare che , in realtà , l’imperatore Carlo V non abbia mai pronunciato queste parole ma comunque sia, a mio modo di vedere , la cosa è di poca importanza poiché , nonostante noi Sardi stessi talvolta le utilizziamo per sottolineare quello che , valutato in maniera troppo superficiale , potrebbe sembrare il nostro modo di essere , il concetto che esprimono non corrisponde assolutamente alla verità o quantomeno non corrisponde alla verità espressa nel modo comune di intendere quelle parole. Provo a spiegarmi meglio : non si può certo contestare il fatto che in Sardegna siamo in pochi , la matematica non è un’opinione , ma a dire il vero non so fino a che punto il nostro numero costituisca un problema. Venendo al secondo appunto che viene mosso nei nostri confronti e cioè che i Sardi siano “matti” ritengo che non lo siamo certamente nel senso dispregiativo del termine mentre lo siamo certamente se per essere “matti” si intende il fatto che siamo un popolo che crede nel lavoro e nel sacrificio quali unici mezzi dai quali trarre il proprio sostentamento , che siamo un popolo che crede fortemente nelle proprie radici e nelle proprie tradizioni , che siamo un popolo che crede nei sacri valori della famiglia , dell’amicizia , dell’ospitalità e della solidarietà e che questi valori sono alla base del proprio modo di vivere e di relazionarsi con gli altri . Quanto all’ultima parte della frase attribuita a Carlo V e cioè che noi Sardi siamo “disuniti” , non si può negare che dal punto di vista geografico non siamo messi particolarmente bene e che le strade che sulle quali ci dobbiamo spostare siano quelle che conosciamo , se poi aggiungiamo che siamo in pochi sparpagliati in un territorio relativamente vasto potrebbe sembrare fin troppo ovvio definirci in quel modo . Anche questa affermazione però non corrisponde a verità : ciò che ci unisce , al di là di ogni barriera geografica , è il sentimento comune a tutti noi che ci lega visceralmente e indissolubilmente alla nostra terra e alla nostra gente e che a taluni potrebbe sembrare qualcosa di astratto ma che invece si manifesta in modo estremamente concreto nei momenti difficili della vita di ogni Sardo. Il sentimento a cui mi riferisco è quello che emerge prepotentemente dalle parole di quei Sardi che loro malgrado hanno dovuto lasciare la Sardegna e che per esempio su youtube si commuovono sino alle lacrime quando ascoltata una canzone o visto un video che gli riporti alla memoria la terra delle proprie origini , salutano la Sardegna e i Sardi con il cuore gonfio di nostalgia. Qualcuno si starà chiedendo cosa ci stia a fare un simile discorso in un sito nel quale si dovrebbe parlare di caccia? Cercherò di spiegarlo nella maniera più sintetica in cui mi riesce. Premetto che sono un assiduo frequentatore del sito di ARS VENANDI e quindi leggo con attenzione i pareri e le impressioni degli altri frequentatori. L’impressione che parrebbe emergere da una prima analisi di quanto si sta verificando negli ultimi tempi è quella che il sito sia frequentato da un gruppo di persone profondamente divise sui più svariati argomenti e che queste divisioni siano del tutto insanabili poiché parrebbe non potersi trovare alcuna linea di convergenza su nulla : ATC , caccia alla nobile stanziale , caccia al cinghiale , migratoristi contro cinghialai , nord contro sud e chi più ne ha più ne metta. Effettivamente ce ne siamo dette di tutti i colori usando toni fin troppo accesi e l’impressione che se ne potrebbe trarre è quella di una barca nella quale ogni occupante rema per conto suo. Io cerco sempre di andare oltre le apparenze alla ricerca del significato reale delle cose e del motivo per il quale qualcuno dice o fa qualcosa. Bene , credo di poter affermare che dietro ognuna delle dichiarazioni e delle prese di posizione , anche molto dure e per molti versi contrastanti , espresse dai frequentatori di questo sito , ci sia ancora una volta il sentimento di cui ho parlato prima e cioè l’amore per la propria terra e in questo caso l’amore per la caccia e lo stato di apprensione per il suo presente ma soprattutto per il suo futuro. Ciò che emerge prepotentemente da tutto ciò che si legge sul sito di ARS VENANDI (grazie a Marco Loi e alla Redazione per aver offerto a ogni cacciatore sardo la possibilità di conoscere le opinioni degli altri e di far conoscere agli altri la propria) è il fatto che in Sardegna è presente un gran numero di cacciatori che ha delle buone idee , le quali avvolte possono anche essere contrastanti fra loro , ma che hanno come obbiettivo comune il futuro della caccia in Sardegna. A tal fine si possono citare le splendide parole di Mario Atzeni , i post infuocati di Pietro Pirredda , di Andrea Fresi , di Alessandro Federighi , di Antonio Coghe , di Mauro Gullotta o le apprezzabilissime affermazioni di Roberto Roverati (tutte persone che non ho il piacere di conoscere personalmente ma i cui nomi mi sono ormai familiari) e non mi dilungo oltre nel nominare tanti altri che lo meriterebbero altrettanto. In sintesi è evidente che i cacciatori in Sardegna sentano la necessità di dover fare qualcosa per il bene della propria passione. Per tutta questa serie di motivi mi sento di rivolgere un appello alle persone che hanno a cuore il futuro della caccia in Sardegna e tenuto in considerazione il fatto che abbiamo delle idee , abbiamo il mezzo che ci permette di confrontarle , abbiamo un obbiettivo comune e a mio avviso ci sono anche gli uomini che ci possono permettere di vederlo realizzarsi : perchè non proviamo ad unirci tutti insieme in un organismo che partendo dal basso delle realtà locali raggiunga la sua massima espressione a livello regionale ? Il germe di una simile realtà mi pare già presente visto il fiorire di iniziative locali di ogni genere , questo germe va curato , coltivato in modo che anche fra tutte le difficoltà possa divenire una splendida realtà e che sia possibile che un giorno quando qualcuno parlerà dei cacciatori sardi possa dire : “pocos”: certamente ; “locos” : è molto probabile ; ma soprattutto “bien unidos”. PROVIAMOCI!!!

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