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No dei cacciatori al Piano venatorio

L ‘associazione Cpa (Caccia, pesca, ambiente e sport), ha bocciato la proposta della Provincia di Carbonia Iglesias d’istituire nell’Isola tre diversi ambiti territoriale di caccia. Dal mese scorso la prima bozza del Piano faunistico venatorio provinciale è in pubblicazione per consentire la consultazione pubblica. Il precedenza la Provincia aveva convocato un incontro con le varie associazioni del settore per illustrare il piano. Ma la proposta di creare nell’Isola tre diversi ambiti venatori avanzata dalla Giunta provinciale (attualmente ce n’è uno) non è andata giù all’associazione dei cacciatori.
GLI AMBITI «La loro istituzione – ha spiegato Marco Efisio Pisanu, presidente regionale del Cpa – si è rivelata fallimentare ovunque e, per giunta, comporterebbe un aggravio delle tasse a carico dei cacciatori». Per questo motivo il Cpa ha invitato la Provincia a rivedere la proposta.
Ma non è il solo motivo di contestazione dei cacciatori nei confronti della Provincia. Da alcuni mesi il popolo delle doppiette ha sollecitato agli amministratori un intervento per delimitare una vasta area dove poter addestrare i segugi oltre che l’apertura di una nuova riserva di caccia.
ADDESTRAMENTO CANI Però le istanze rivolte alla Provincia dagli appassionati di caccia del Sulcis Iglesiente per ora sono rimaste lettera morta: «Abbiamo chiesto l’incontro quattro volte – contesta Angelo Figus, rappresentante provinciale dell’Associazione nazionale libera caccia – ma non ci è giunta nessuna risposta». Sono diverse le questioni sollevate dalla rappresentanza dei circa mille cacciatori del territorio. Innanzitutto l’individuazione e la delimitazione di una vasta zona dove poter esercitare l’addestramento dei cani gratis: «L’abbiamo anche individuata – afferma Figus – fra Carbonia e Bruncu Teula, ma nonostante sia un’area privata occorre l’autorizzazione della Provincia».
NUOVA RISERVA Attualmente, i cacciatori sono costretti ad addestrare i cani in aree a pagamento. Gli cacciatori, inoltre, chiedono la riapertura alla caccia di una zona fra Carbonia e la frazione di Sirri da tempo interdetta alle doppiette. «Da sette anni – aggiunge Figus – è chiusa perché dedicata al ripopolamento della fauna, ma è trascorso abbastanza tempo per cui sarebbe opportuno riaprirla alla caccia». Viceversa, l’associazione suggerisce di riservare al ripopolamento un’altra zona nei pressi di Sirri. L’Associazione libera caccia, infine, ha chiesto alla Provincia di intervenire per adeguare la segnaletica dell’oasi permanente che è stata ricavata in una vasta vasta area nei pressi di Cala Lunga, nell’isola di Sant’Antioco. (mo. p.) (a. s.)
www.unionesarda.it

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