Manifestazione dei cacciatori sardi, ecco com’è andata – Ars Venandi

Manifestazione dei cacciatori sardi, ecco com’è andata

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Manifestazione dei cacciatori sardi, ecco com’è andata

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Per il secondo anno consecutivo le doppiette sarde sono scese in piazza per difendere una passione troppo spesso osteggiata dalla mala politica. È questa la maggiore responsabile di una situazione che non abbiamo voluto e che paradossalmente non solo ci lede ma produce un effetto disastroso nella gestione dell’ambiente e della fauna selvatica sarda. Inoltre, il continuo susseguirsi di azioni legali avviate dalle varie Associazioni Ambientaliste  finalizzate alla sospensione del calendario, ha contribuito a danneggiare pesantemente la nostra categoria.

 

Questa mattina circa 300 cacciatori hanno sfilato pacificamente dalla sede del Consiglio Regionale in Via Roma fino alla sede dell’Assessorato Regionale all’Ambiente. Dopo un breve sit-in, una delegazione di armieri, addetti del settore e Presidenti di AAVV (U.C.S, C.P.A, C.N.L.) è stata ricevuta dall’Assessore all’Ambiente Andrea Biancareddu. A suo dire, l’ostacolo che impedisce il prelievo del tordo in deroga al calendario venatorio è rappresentato dalla mancanza di motivazioni valide.  Secondo le norme europee, infatti, la caccia in deroga è ammessa in pochi e circoscritti casi. Fondamentalmente: salute e sicurezza pubblica, sicurezza aerea, protezione di flora e fauna. E poi per la ricerca, l’insegnamento e il ripopolamento e per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alle acque e alla pesca.

 

Nonostante la dichiarata vicinanza al mondo della caccia da parte dell’Assessore Biancareddu, al momento non esistono soluzioni percorribili per consentire la caccia al tordo nel mese di febbraio e accontentare i quarantamila cacciatori sardi.

 

L’unica strada per allineare il nostro calendario venatorio a quello della vicina Corsica può venire unicamente dalla presentazione di autorevoli studi scientifici che dimostrino la forte discrepanza fra i dati sulle rotte migratorie utilizzati dall’ISPRA rispetto a quelli utilizzati dalla Francia. Attualmente la Regione Sardegna ha finanziato un censimento sull’avifauna migratrice che con l’ausilio di diverse stazioni di inanellamento dovrebbe registrare dei dati più vicini alla realtà rispetto a quelli esistenti.

 

Grazie ad una nuova legge sulla caccia – afferma l’Assessore – si potrà mettere in atto una seria politica di programmazione dell’attività venatoria in Sardegna. L’appuntamento in Consiglio Regionale è fissato per marzo 2013.

 

Di seguito trovate in allegato il testo unificato N. 5-52-59/A Modifiche e integrazioni alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e l’esercizio della caccia in Sardegna)

 

Inviateci le vostre proposte di modifica all’indirizzo redazione@arsvenandisardegna.it e provvederemo a presentarle in Assessorato Regionale all’Ambiente prima della discussione in aula.

 

 

 

testo_unificato.pdf

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