C.P.A. chiede scioglimento Comitato Regionale Faunistico – Ars Venandi

C.P.A. chiede scioglimento Comitato Regionale Faunistico

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Calendario venatorio 2013/14, le ultime correzioni
26 Settembre 2013
WALTHER PPQ CO2
3 Ottobre 2013
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C.P.A. chiede scioglimento Comitato Regionale Faunistico

logo giusto cpa

logo giusto cpaAncora una volta, l’ennesima, ci troviamo ad esprimere il nostro sconcerto per le grottesche vicende riguardanti il calendario venatorio sardo.Già con riferimento al calendario approvato (e poi sospeso) per la stagione 2011/2012, scrivemmo che era “Inammissibile e inaccettabile che organismi posti al vertice politico e strutturale-funzionale del Governo della nostra Regione commettano errori tanto evidenti e macroscopici, quali quelli meglio riportati nelle motivazioni indicate nel consaputo provvedimento di sospensiva del calendario venatorio pronunciato dal Consiglio di Stato. A noi, ma più in generale a tutti i cacciatori sardi, viene spontaneo chiedersi come è possibile che venga emanato un calendario venatorio che, già ab origine , presenti vizi tali da palesarsi come illegittimo sin dal momento della sua pubblicazione. Ormai è risaputo che la caccia e tutte le decisioni che la riguardano non possono più essere assunte unilateralmente né a livello regionale né a livello statale, ma devono essere frutto di scelte concertate e maturate a seguito di una fase istruttoria e di studio ben articolata che, nello specifico, viene delegata ad organismi tecnici. In buona sostanza, i predetti organismi apicali della RAS ben dovrebbero sapere, come ricordato nel luglio 2010 dalla Commissione UE, che il parere dell’ISPRA sui provvedimenti regionali in materia di caccia, quindi anche per il calendario venatorio, deve considerarsi obbligatorio” Orbene, l’esperienza passata nulla ha insegnato e anche per la corrente stagione è stato approvato un calendario venatorio privo di un parere vincolante e quindi patologicamente viziato fin dalle sue origini, ragion per cui lo stesso è stato giustamente sospeso dal TAR Sardegna. Lo sconcerto che questa vicenda crea è talmente tanto che non sappiamo più se si possa parlare di sola superficialità, avuto riguardo al modus operandi degli organismi preposti alla redazione del calendario o se, come pare più probabile, si debba parlare di ingiustificabile colpa grave! Già in passato evidenziammo e chiedemmo che venissero individuati i funzionari responsabili delle omissioni sopra indicate e che nei loro confronti venissero adottati gli opportuni e dovuti provvedimenti disciplinari. Purtroppo il nostro appello è caduto nel vuoto! Nonostante ciò, e poiché siamo fermamente ancorati a un’idea di giustizia equa, insistiamo ancora in questa richiesta: è inammissibile che chi ha sbagliato in passato, non rispettando le prescrizioni normative vigenti in materia, perseveri impunemente nel suo agire. Probabilmente qualcuno trascura il fatto che queste vicende hanno un risvolto economico di assoluto rilievo e, a causa dei macroscopico errori di pochi, causano una spendita alquanto esosa di soldi pubblici,che vengono versati nelle casse regionali anche dai cacciatori. Pertanto, riservata la possibilità di agire presso le competenti sedi per la puntuale tutela dei diritti dei cacciatori sardi, chiediamo che venga immediatamente disposto lo scioglimento del Comitato Regionale Faunistico e che vengano attivati con la dovuta sollecitudine i doverosi procedimenti disciplinari verso i funzionari regionali responsabili dell’accaduto. Infine, duole constatare anche il fatto che l’On.le Assessore Regionale della Difesa all’Ambiente, che a più riprese ha mostrato un vivo interesse per le problematiche del mondo venatorio sardo, abbia firmato il calendario venatorio senza preventivamente verificare la regolarità procedurale della fase di redazione dello stesso: una maggiore attenzione nel firmare atti predisposti da funzionari, verso i quali il medesimo Assessore ripone evidentemente piena fiducia, sembra quantomeno opportuna. Attualmente la situazione è ancora più nebulosa e incerta, infatti, ci ritroviamo con un calendario che definire “monco” è poco: con la chiusura anticipata e ingiustificata della caccia al 29 dicembre, tranne che per il cinghiale, e con una nuova riunione, che dovrebbe essere riparatrice, del CRF per il 22 ottobre p.v. A questo punto, poiché abbiamo pagato le tasse in vista di un certo calendario venatorio (come già evidenziato), chiediamo che nella prossima riunione del CRF ci venga restituito il maltolto e, sulla base delle originarie prescrizioni del calendario, ci vengano restituite le due giornate di caccia (la domenica dell’apertura e un giovedì) di cui siamo stati ingiustamente privati. Poiché siamo stanchi delle continue farse che puntualmente si verificano ogni anno, significhiamo che in difetto di positivo riscontro alle nostre richieste, ci attiveremmo senza indugio alcuno per la puntuale tutela legale degli interessi dei nostri tesserati.

Ales, lì 27 Settembre 2013

Il Presidente Regionale Ufficio Legale

Marco Efisio Pisanu – Avv. Robert Sanna

 

***Lettera inviata all’Assessore Regionale all’Ambiente***

 

 

 

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