DORGALI. È già tempo di bilanci anche per le compagnie di caccia che dopo undici giornate esclusa quella odierna hanno «solamente» altre quattro giornate a disposizione per la caccia grossa. Già 360 i cinghiali abbattuti nel complesso dalle undici compagnie del paese (nove fanno parte dell’autogestita, mentre altre due ne sono fuori per loro scelta). Compagnie che contano 230 (poste), cacciatori con porto d’arma, e un centinaio circa di battitori. A questi bisogna aggiungere un altro centinaio di cani che completano i numeri. Compagnie che normalmente vengono identificate con il nome del capocaccia come Porcu, Massidda; i più anziani dei quali sono, Bovore Anzellu e Mario Zorvinu. Ma il cacciatore più longevo in attività è Innassiu Musio ancora oggi punta di diamante della sua compagnia. Di fantasia alcuni nome dei gruppi come «Sa Russia» o «Acquapanna», quest’ultima è nella top team della caccia made in Dorgali da diversi anni. Compagnia dei fratelli Antonio e Marcello Serra sempre in testa alla classifica finale del numero dei cinghiali abbattuti ma anche del numero degli appartenenti al gruppo, 40 persone suddivise in 30 poste cacciatori con fucili e 10 battitori più una trentina di cani. Un piccolo esercito che quest’anno ha cacciato già 85 cinghiali. Al secondo posto c’è la compagnia Porcu con 61 animali abbattuti e a seguire la compagnia Massidda con 53. Numeri che andranno rimpinguati a partire già da questa sera quando si faranno i conti nelle varie sedi. A questo punto non è esagerato ipotizzare che i cinghiali abbattuti alla chiusura della caccia potranno essere 500. Troppi? Forse. Lo sono di certo le giornate e di questo sono convinti gli stessi cacciatori: «Sedici giornate sono troppe – commenta Antonio Serra -. Abbiamo più volte manifestato il nostro disappunto a livello di comitato provinciale ma nessuno ci ha mai ascoltato».
– Nino Muggianu

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