Doveva essere una giornata di caccia tranquilla come tante altre. Una camminata con gli amici in mezzo alla natura, i cani, qualche preda da inseguire tra i boschi vicino ad Arzana. Invece dopo qualche ora, per un gruppo di amici, la battuta di caccia si trasforma in un’odissea
Un componente del gruppo di cacciatori, Alberto Laurini, 43 anni, di Tortolì, forse a causa di un momento di distrazione, scivola infatti in un dirupo profondo diversi metri. E da lì, nonostante tanti sforzi, sembra che non riesca più a tornare indietro.
A lanciare l’allarme, intorno alle 11, sono alcuni suoi compagni di battuta. Spaventati per l’accaduto e impotenti, segnalano con i cellulari la loro situazione e mettono in moto la macchina dei soccorsi.
In pochissimi istanti si mette in moto un imponente apparato organizzativo già collaudato in molte altre occasioni, soprattutto quando escursionisti imprevidenti si smarriscono nel Supramonte.
Dalla vicina base di Urzulei arrivano gli esperti del Soccorso alpino, da Lanusei si precipita una squadra attrezzata di vigili del fuoco, poi arrivano anche i carabinieri.
Le operazioni di soccorso dello sfortunato cacciatore ogliastrino si rivelano da subito molto difficili. All’inizio, sembra che Alberto Laurini possa essere recuperato senza l’utilizzo di mezzi aerei, ma col passare del tempo si capisce che, viste le condizioni del terreno, servono al più presto rinforzi.
Viene dunque allertata anche l’Aeronautica militare, che invia subito un elicottero dalla base di Decimomannu, l’AB-212, nome in codice Speedy.
Il cacciatore ferito viene imbragato e portato subito in salvo. All’ospedale di Lanusei, dopo gli accertamenti di rito e le prime analisi, i medici gli diagnosticano la frattura di una gamba e qualche altre lieve ferita, ma per fortuna Alberto Laurini viene giudicato fuori pericolo.
(10 gennaio 2011)