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A tordi nella Corsica del Sud

Siamo partiti venerdì 17 febbraio fiduciosi di poter “momentaneamente” dimenticare i soprusi subiti durante lo scorso mese di gennaio, e poter vivere in assoluta tranquillità 2 giorni di caccia ai folletti dal dorso bruno (tordi) e ai “preti” del bosco (merli) nelle fantastiche campagne della Corsica del Sud.

Invitati da un carissimo amico locale, sbrigate le varie questioni burocratiche e dopo un viaggio durato circa 8 ore di macchina ci siamo ritrovati davati a una tavola sapientemente imbandita in compagnia degli amici di sempre e di nuovi “compagni” di viaggio.

Il nostro gruppo era composto dal sottoscritto e gli amici Riccardo, Bonifacio e Giancarlo (tutti veri e propri “nostalgici” tordaioli) fiduciosi, visto il gran numero di selvatici osservati durante il viaggio, di trascorrere due splendide giornate di caccia.

La mattina seguente una splendida e limpida alba ci ha accolto in una terra molto simile alla nostra, dove i profumi della campagna ci hanno fatto realmente sentire a casa.

Inutile sottolineare le sensazioni che hanno accompagnato il nostro cammino verso i luoghi di caccia; un mix di felicità e tristezza dove la prima è rappresentata dalla possibilità di vivere una simile esperienza mentre la seconda dal dispiacere dovuto agli insensati pregiudizi normativi che accompagnano la nostra passione nella nostra amata terra sarda.

Il primo zirlo mi ha colto impreparato , e a dire il vero il secondo e il terzo sono stati accompagnati da splendide padelle! Tanti, tantissimi i selvatici che, sopraggiunti da diverse direzioni, hanno consentito ai fucili presenti di animare per tutto il giorno la campagna circostante e di realizzare carnieri davvero interessanti.

Una vera e propria festa “campestre” simile a quelle che per molti anni abbiamo vissuto a casa nostra e adesso per colpa di intrecci legislativi frutto del solito compromesso politico siamo costretti a vivere in nazioni capaci di normare l’attività venatoria senza alcun tipo di pregiudizio ma seguendo lineari parametri dettati da corrette analisi tecnico – scientifiche che, nel totale rispetto delle norme comunitarie, garantiscono ai nembrotti d’oltre confine di cacciare nel mese di febbraio.

Fatto sta che l’ambiente simile al nostro, l’ottima presenza di selvatici e la piacevolissima compagnia offerta dalla simpatia dei restanti cacciatori giunti da diverse parti d’Italia hanno dato vita a un esperienza eccezionale e realmente unica offrendoci non solo delle splendide giornate di caccia ma anche dei validissimi spunti su cui ragionare.

In Primis la possibilità dei residenti in loco di accompagnare un determinato numero di cacciatori provenienti da tutta Europa, previo il pagamento dei relativi permessi di caccia giornalieri (min. 3 giorni) , soggiorno nelle strutture della zona e relativo obbligo di rispetto del calendario venatorio locale.

Quest’anno nella Corsica del sud la caccia a tordo, merlo e beccaccia terminava il 20 febbraio, al colombaccio il 10 febbraio.

L’ospite nel totale rispetto delle norme comunitarie e regolamenti locali può portare con se il proprio fucile e un massimo di 100 cartucce (anche se a livello comunitario con le dovute autorizzazioni si potrebbero trasportare 200 cartucce a fucile, un regolamentazione locale prevede un’ ulteriore limitazione con un massimo, appunto, di 100 cartucce trasportabili) le altre devono essere acquistate in loco a un prezzo molto simile a quello effettuato nelle nostre armerie.

Inutile sottolineare che in un momento di particolare difficoltà economica potrebbe essere studiata una simile opportunità anche nella nostra terra, (magari) esclusivamente per la selvaggina migratoria.

La vera e propria beffa è pero rappresentata dai tempi di caccia. Loro distanti pochi km dalla Sardegna cacciano tranquillamente (come avviene in Spagna, Portogallo, ed altri) sino alla fine di febbraio.

Il carniere massimo consentito è di 40 turdidi giornalieri (alla faccia delle piccole quantità,tanto sbandierate in Italia) e giustificano il tutto servendosi anche dei dati prodotti in passato dalla regione Sarda.

La Sardegna come si può tranquillamente verificare negli studi corsi viene in toto equiparata (migratoriamente parlando) alla Corsica del sud. Peccato che sistematicamente questi dati quando varcano i confini (anche se sarebbe meglio dire ,quando ritornano a casa) vengono ignorati o stravolti.

L’Italia è l’Italia; splendida e amata terra, madre di grandi uomini capaci di scrivere la storia attraverso le loro imprese e le loro scoperte ma come spesso avviene nella più piccola ma anche nella più grande azienda, capace di far scappare le figure migliori per mano di potenti e inarrestabili lobby.

Una di queste è la potente lobby ambientalista capace di occuparsi di tutto e di niente, capace di stravolgere calendari venatori, impedire il corretto recepimento delle normative comunitarie, partorire ricorsi su ricorsi.

Si potrebbe scrivere un libro in merito, ma fermiamoci qui, pronti a difendere la nostra passione sempre e comunque. Affrontiamo questa primavera fiduciosi che la realtà Sarda, possa il prossimo anno (doveva già esserlo da questo, in quanto gli strumenti c’erano tutti) vengaa equiparata a quella corsa.

Emanuele Farneti

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1 Comment

  1. Carlo Gastaldi ha detto:

    Egregio sig Farnetica, leggo in ritardo il suo articolo. Sono anni che da Lombardo (sardo per 1/8) scrivo dell’enorme opportunità anche economica che una saggia gestione venatoria potrebbe portare alla Sardegna.
    Opportunità per le strutture ricettive e di ristorazione che potrebbero vedere ampliato il periodo di lavoro. Opportunità per la gestione dei parchi (conosco bene il Parco di Porto Conte) dove gli incassi delle battute agli ungulati potrebbero essere sfruttati per una migliore gestione del territorio senza dipendere dalle mance politiche. Opportunità per chi desse disponibilità ad accompagnare i continentali. La Sardegna è un’isola! Sono pochi i rischi di sconfinare per sbaglio dal proprio territorio di caccia! Ho cacciato per anni, quando si poteva, in Sardegna. 4-5 giornate per stagione con carnieri di 5-6 beccacce e una ventina di tordi a stagione. Quanti danni ho fatto? Sarei ben contento di spendere 50€ al giorno per rivivere in libertà le emozioni di quei giorni.

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