A Nuoro un convegno sulla sicurezza in ricordo di Andrea Cadinu – Ars Venandi

A Nuoro un convegno sulla sicurezza in ricordo di Andrea Cadinu

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A Nuoro un convegno sulla sicurezza in ricordo di Andrea Cadinu

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imagesNUORO Caccia sicura nel nome del piccolo Andrea Cadinu, il dodicenne di Nuoro ferito mortalmente durante una battuta al cinghiale il 12 novembre del 2012. Babbo Nicola e mamma Rina hanno voluto sublimare il sacrificio del figlio trasformandolo in una lezione per tutti attraverso un rendez-vous sulla prevenzione degli incidenti venatori che venerdì sera al Museo del costume ha visto la partecipazione di oltre 150 cacciatori delle compagnie nuoresi, decine di amici, parenti e i compagni di scuola di Andrea.
MAI PIÙ FATALITÀ Basterebbe usare pochi e precisi accorgimenti. Non ha dubbi Pasquale Corrias, veterano capocaccia, insieme a Giuseppe Malandrino coordinatore dell’evento: «Tutti dovrebbero per esempio bandire definitivamente i pallettoni», dice Corrias, «noi li vietiamo così come la munizione spezzata. Utilizziamo solo palla unica, perché gli altri proiettili possono cambiare traiettoria, il loro raggio d’azione si irradia a destra e a sinistra. Preferiamo tornare a casa senza cacciagione che cercare di fare razzia mettendo a repentaglio la nostra vita e quella dei compagni».
GLI ESPERTI D’accordo con lui l’ingegner Aldo Mauri, presente al meeting: «I pallini hanno un pericoloso andamento elicoidale», spiega, «e rispetto all’asse della fucilata sono in grado di spostarsi lateralmente in una zona vasta». Da una gigantografia appesa dietro il palco Andrea ammonisce con il suo sorriso spezzato per sempre sulla prudenza che non è mai troppa. «Il primo dovere di un cacciatore è conoscere l’arma alla perfezione», osserva nel frattempo Robin Roverati, specialista balistico, «capire se si è nelle condizioni psicofisiche ideali per andare a caccia in quella giornata, la soglia di attenzione è quella che in un decimo di secondo ci fa capire se è il caso o meno di premere il grilletto».
«SERVE UNA LEGGE» Sono tante le azioni preventive che possono scongiurare il peggio: «Rimane però il grande vulnus dell’assenza di una legge che inchiodi le persone alle proprie responsabilità». Nel mezzo c’è il buon senso: «Indossare vestiario visibile», dicono i capicaccia Pasquale Canu e Gigi Gazzaniga, «come i corpetti arancioni. E poi affidare a ciascun componente della compagnia il ruolo che gli è più congeniale. Capire chi è un buon battitore, chi è indispensabile nella posta e così via. Ciascuno di noi ha un qualcosa che gli riesce meglio. E quando ci si sposta il fucile deve essere scarico».
L’OMAGGIO IN MUSICA A rendere omaggio ad Andrea i gruppi gli Amici del folclore, il minifolk Bustianu Satta, i tenores di Orgosolo, l’Antoni Mereu di Oliena e il Sara Cherchi di Irgoli.
Francesca Gungui

 

FONTE www.unionesarda.it

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