Caro Marco Efisio Pisanu, sono uno dei quarantamila cacciatori sardi, ho letto la tua osservazione, (UNA TIRATINA D’ ORECCHIE ) devo confessare che ho sorriso, nel leggere le descrizioni dei vari soggetti, ho anche riconosciuto le male abitudini di alcuni, è vero, c’ è ancora chi pensa che ”tanto se non lo faccio io lo fanno gli altri” un modo pessimo di ragionare e di gestire quel patrimonio ambientale che noi prendiamo in prestito al momento della nascita, prestito che dovremmo rendere alla fine, ora molti di noi hanno già la consapevolezza che questo bene va preservato altri…aimè, ci vorrà ancora del tempo, volevo segnalarti oltre ai casi da te citati, un’ altra categoria, che si scinde in due rami, il cacciatore Furbum, e il Furbum + Furbum, mi spiego; quelli che, al momento in cui si prepara il fuoco per cucinare un po’ d’ arrosto bruciano in quel fuoco bicchieri di plastica contenitori di polistirolo etc, etc, altri invece più consapevoli che i residui chimici vanno anche nell’ arrosto, preferiscono aspettare che l’ arrosto sia finito per poi alla fine bruciare tutti i residui. Come se alla fine la diossina prodotta dalla plastica bruciata faccia meno male, molte volte il tutto è causato dall’ ignoranza, da una scarsa informazione sui danni prodotti dai principi chimici attivi che sprigionatisi dalla combustione producono, sia a noi come salute fisica, sia al pianeta come inquinamento ambientale, vedasi “Buco nell’ Ozono” la nostra compagnia di caccia grossa adotta un sistema, a turno uno si interressa della spazzatura, porta le buste per i rifiuti, e gli separa, in modo che poi una volta a casa si mette tra la differenziata, non sarà molto ma a nostro avviso è un modo come un’ altro di rispettare l’ ambiente e rendere alle future generazioni, ciò che abbiamo preso in prestito, riconsegnandolo il più integro possibile.
Cordiali saluti Massenzio Pitzalis.

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