Trichinella, cacciatori contro Asl – Ars Venandi
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Trichinella, cacciatori contro Asl

ORGOSOLO. Se i cinghiali e le volpi analizzati per scoprire la reale portata dell’epidemia da trichinellosi finora sono stati pochissimi – come ha sottolineato il direttore dell’Istituto zooprofilattico di Nuoro, Ennio Bandino – «non è stata certo colpa dei cacciatori». A parlare sono i rappresentanti della riserva di caccia autogestita di Orgosolo che conta quattro compagnie: ziu Guerinu, ziu Battisteddu, Talebani e Tiria. Respingono al mittente, ovvero all’Asl e all’Istituto zooprofilattico, l’accusa di non essere collaborativi. «Eravamo pronti a collaborare ancora prima che si presentasse l’epidemia da trichinella – dicono i rappresentanti del’autogestita, che ieri sera hanno convocato una riunione – ma dopo i casi di contagio che hanno mandato sei persone in ospedale ci siamo messi a disposizione subito. Se ci sono stati ritardi e negligenze nella gestione del problema, le colpe vanno cercate altrove». Quindi elencano i mancati provvedimenti che hanno impedito la loro collaborazione: «Ci aspettavamo da parte della Asl una campagna di informazione sulle modalità di trasporto degli animali catturati e su quelle di prelievo. Ma l’Asl non ci ha mai fornito alcun veterinario per effettuare prelievi che noi non abbiamo competenza a fare. In più ricordiamo i ritardi della Regione: il provvedimento che autorizzava il controllo per gli animali cacciati è arrivato solo a gennaio. Non solo: mentre a Sassari sono partiti subito, noi abbiamo cominciato a prelevare solo verso il 15 del mese, quando mancavano solo due domeniche alla chiusura della stagione di caccia». I cacciatori di Orgosolo denunciano anche la mancata profilassi per circoscrivere l’epidemia. «Quando un cinghiale viene ammazzato – spiegano – spesso e volentieri la carcassa viene liberata delle interiora che vengono lasciate sul posto. Quante di queste pratiche sono state effettuate prima che si sapesse della nuova ondata di epidemia? La Regione – proseguono – ha finanziato i prelievi degli animali cacciati con diverse centinaia di migliaia euro per tutta la Sardegna. Come mai in provincia di Nuoro, che è la zona colpita dal pericoloso parassita che provoca la trichinellosi, si è iniziato a metà gennaio? Solo dal nostro paese, in queste due domeniche, abbiamo portato all’analisi dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico 36 cinghiali. Ma moltissimi di quelli cacciati in questa stagione non sono stati analizzati». Adesso le compagnie di Orgosolo aspettano l’apertura delle due giornate di caccia alla volpe e si dicono pronte a fare il possibile a patto che ci sia un piano dell’Asl. 25 febbraio 2011 www.lanuovasardegna.it

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