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No all’oasi di riproduzione faunistica

«Chiediamo un incontro urgente con la Provincia per discutere i nuovi
confini dell’area di protezione faunistica e cattura di Nora». Non piace
all’amministrazione comunale, figuriamoci ai tanti cacciatori di Pula, che
dopo la decisione della Provincia di aumentare di ben 494 ettari la zona in
cui è interdetta la caccia, vedono ridotto drasticamente il territorio per
l’attività venatoria. «La zona di ripopolamento e cattura individuata da
Regione e Provincia parte dal canale de Su Cristallu per arrivare sino al
Rio Pula – spiega l’assessore all’Ambiente, Emanuele Farnetti – siamo
assolutamente d’accordo sulla necessità di preservare l’anello che circonda
la laguna di Nora, ma la nuova mappatura dimostra che si è andati ben oltre
alla zona d’interesse faunistico». Insomma a seguito del diktat, nel
territorio di Pula gli ettari destinati a oasi di protezione faunistica
salgono a 1300. «Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione né dalla Regione
né dalla Provincia – lamenta Farnetti – chiediamo un incontro per chiedere
una revoca di tale provvedimento o un tavolo per rivedere i confini
dell’area che vieta la caccia. Non comprendiamo che interesse faunistico
possa avere la zona dove si intende costruire il porto». Se nella zona che
circonda la laguna le specie da preservare come il gabbiano corso ci sono
eccome, in Comune si domandano l’incolumità di quale animale si punti a
preservare sulle sponde del Rio Pula. «Crediamo che allargare l’oasi di
interesse faunistico in un’area ormai urbanizzata sia una decisione
eccessiva – dice Farnetti – in questo modo tra territori demaniali e zone
dove sono presenti impianti sportivi, per la caccia rimane ben poco».
IVAN MURGANA

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