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«Gennargentu, solo un bluff»

la Nuova Sardegna — 23 giugno 2010 pagina 33 sezione: NAZIONALE

NUORO. La polemica sul Parco? «Gazzosa elettorale». Così Stefano Deliperi, presidente del Gruppo d’intervento giuridico e amici della Terra, che nulla di nuovo vede nel reinserimento degli 80mila ettari del Gennargentu nell’elenco delle aree protette da parte del ministero dell’ambiente. «La notizia dopo cui – attacca Deliperi – l’ormai consueto Mauro Pili ha annunciato fuoco e fiamme, seguito a ruota dall’evanescente Presidente della Regione Ugo Cappellacci e da una lunga schiera bipartisan di politici vari è in realtà infondata». «Si tratta di polemiche pretestuose – continua Deliperi – infatti la legge finanziaria 2006 ha stabilito che la concreta applicazione delle misure disposte per il Parco avviene previa intesa tra lo Stato e la Regione Sardegna nella quale si determina anche la ripartizione, tra i comuni interessati, delle risorse finanziarie già stanziate sulla base dell’estensione delle aree soggette a vincolo. I comuni ricadenti nell’area individuata potranno aderire all’intesa e far parte dell’area parco attraverso apposita deliberazione dei propri consigli. In buona sostanza, l’applicazione delle misure di salvaguardia stabilite dal provvedimento istitutivo del parco (Dpr 30 marzo 1998) avverrà previa intesa Stato Regione e i Comuni che vorranno potranno aderire ed entrare nel parco. Né più né meno quello che c’è scritto nell’elenco ufficiale delle aree protette (VI aggiornamento) approvato il 27 aprile». Per Deliperi dunque una tempesta in un bicchier d’acqua. Che ha però messo allo scoperto i nervi di un intero territorio. Che, aspettando che la vicenda venga chiarita, è già pronto a tornare sul piede di guerra. A iniziare dal Movimento Sardo Pro Territorio-Comitato antiparco che ha annunciato lo stato di mobilitazione popolare nell’area del Gennargentu. «Siamo alle solite – attacca il coordinatore nazionale di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu – cambiano i ministri ed i governi ma il territorio della Sardegna, per lo stato italiano rimane una dote della quale può disporre a piacimento. Per lo stato il popolo sardo è un inconveniente che gli impedisce di utilizzare al meglio la Sardegna che è non sismica e potrebbe ospitare centrali e siti radioattivi, e sufficientemente lontana e vi si possono simulare le guerre senza disturbare il sonno agli italiani, ha industrie adatte allo smaltire i rifiuti industriali e vento a sufficienza per mettersi al passo con i parametri del protocollo di Kioto. L’ideale sarebbe una Sardegna senza sardi, ma putroppo per ora non è possibile». «Ho firmato l’interrogazione di Mauro Pili – spiega il deputato nuorese Bruno Murgia – contro il tentativo di inserire il Gennargentu tra i parchi di Stato. Un tentativo che non puo essere accettato e va a minare il diritto per il quale per anni ci siamo battuti e che e quello della autodeterminazione dei popoli e delle realta locali». «Si comprende davvero poco che cosa abbiano da far chiasso a vanvera deputati, consiglieri regionali, presidenti di province, sindaci – chiude Stefano Deliperi – la vicenda era già nota da anni e non c’è alcuna nuova notizia. Purtroppo. Così come non c’è alcuna seria e concreta proposta di tutela ambientale e crescita economico-sociale per le zone interne. Altro che solito blà blà sul prolungamento della stagione turistica e favole simili. No al parco e basta. Questo è l’unico programma politico-amministrativo che i nostri governati vogliono darsi». – Giovanni Bua

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