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Arborea: strage di uccelli acquatici

ARBOREA. Una strage di uccelli acquatici causata probabilmente da una nuova infezione di «botulino aviario», che si trasmette attraverso l’ingestione della tossina nota come «Clostridium botulinum». La moria sta interessando da alcuni giorni l’avifauna dello stagno di S’Ena Arrubia, nel comprensorio di Arborea. Tra mercoledì notte e ieri mattina sono comparse le prime carcasse di uccelli acquatici, soprattutto cormorani, anatre, folaghe e germani reali. Decine e decine di esemplari sono stati ritrovati lungo i canneti della laguna, dagli agenti del corpo forestale della stazione di Marrubiu. Come era accaduto proprio tre anni fa, la moria sarebbe stata causata dalla presenza del botulismo aviario, scatenato dalla tossina la cui presenza dovrà ora essere accertata dagli esami di laboratorio. Sono stati alcuni pescatori a fare la scoperta alle prime luci dell’alba quando si sono trovati davanti decine e decine di carcasse di uccelli, la cui morte risale in qualche caso alle ultime ore, in altri a diversi giorni fa, forse settimane. Alcuni esemplari sono stati raccolti e consegnati ai tecnici della Asl di Oristano. Le carcasse recuperate sono state già inviate all’Istituto zooprofilattico di Sassari per le analisi di laboratorio. L’ipotesi finora più accreditata – secondo i tecnici dell’Arpas – è che questa forma di mortalità elevata possa essere dovuta, proprio come in passato, al botulismo aviario, cioè all’azione di un batterio ampiamente diffuso in natura, in presenza di particolari condizioni ambientali e di carcasse di animali in decomposizione che diventano nutrimento per uccelli e pesci. La forestale ha accertato che attualmente la moria riguarda solo l’avifauna e non i pesci. C’è comunque il rischio concreto che l’epidemia possa estendersi e anche in tempi rapidi. Per evitare la diffusione ulteriore del batterio e arginare la moria occorre immediatamente rimuovere tutte le carcasse degli uccelli morti. Solo in questo modo si potranno evitare eventuali rischi per la salute pubblica. Anche se c’è la preoccupazione che l’epidemia possa estendersi anche alle altre zone umide dell’Oristanese, dove vivono oltre il 50 per cento degli uccelli acquatici dell’isola. Nel tardo pomeriggio di ieri sono stati ultimati i sopralluoghi dei tecnici nell’intero stagno, mentre il sindaco di Arborea Pierfrancesco Garau, ha annunciato l’emanazione di una’ordinanza con la quale vieta l’attività di caccia nella zona. – Elia Sanna
www.lanuovasardegna.it

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